Inserire la tutela degli animali come esseri senzienti nella Costituzione, per garantire davvero che la protezione dell’ambiente sia completa di tutte le forme di vita presenti in natura: è la richiesta contenuta in una lettera indirizzata al nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, alla presidenza e ai capigruppo della prima commissione Affari Costituzionali del Senato, da Animal Law, Hsi Italia, Oipa, Lav, Enpa, Save the Dogs and Other Animals, Essere Animali, Legambiente, Lndc Animal Protection, Animal Equality, Ciwf. Il tema peraltro è già all’ordine del giorno della prima Commissione del Senato, chiamata a esaminare alcune proposte di legge costituzionale in materia di tutela ambientale, motivo per il quale dopo l’impegno assunto da Draghi durante le repliche sulla fiducia al Senato a inserire lo sviluppo sostenibile nella Costituzione, quale fondamentale strumento per preservare il Pianeta per le future generazioni, nell’ottica di un ridisegnato rapporto dell’uomo con l’ambiente e l’ecosistema, le associazioni chiedono che si dia spazio alla richiesta di inserire nella carta costituzionale anche la tutela degli animali in quanto “esseri senzienti”.
NELLA NOSTRA LEGISLAZIONE GLI ANIMALI SONO CONSIDERATI ANCORA “RES”, OGGETTI
Nonostante le numerose proposte – e promesse elettorali – in tal senso, infatti, nella legislazione italiana gli animali sono ancora considerati come “res”, oggetti, secondo l’antica concezione del diritto romano, quindi privi di quelle tutele specifiche che riguardano gli esseri senzienti. E questo sebbene sia ormai acclarato che essi provino sentimenti a tutti gli effetti e, nel caso di animali da compagnia, siano parte integrante delle famiglie che li accolgono. Per le associazioni, non può concretizzarsi una reale protezione dell’ambiente e una vera transizione ecologica, tema cardine del discorso del presidente Draghi, senza una svolta seria e completa nella tutela costituzionale degli animali che sono anche parte integrante di quell’ambiente da proteggere. O, ricordano, “ogni anno si estinguono innumerevoli specie animali; la pandemia ha dimostrato come un rapporto squilibrato con il mondo animale sia pericoloso anche per l’essere umano”. Inoltre, l’articolo 13 del Trattato di Lisbona richiama gli Stati membri dell’Unione Europea a tutelare gli animali in quanto esseri senzienti, e ciò è già realtà in Paesi vicini quali Germania, Austria e Svizzera, e anche in India. (foto in alto di Darko Vojinovic/Ap)
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AGGIORNAMENTO DEL 22 FEBBRAIO 2021 – LA RICHIESTA DI 60 ASSOCIAZIONI
Inserimento in Costituzione della tutela non solo dell’ambiente ma anche degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali. E pieno coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e di protezione animale nelle iniziative previste dalla nuova versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, anche attraverso il cofinanziamento di progetti specifici. Sono i temi su cui la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente chiede un incontro al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Nella lettera inviata a Palazzo Chigi, le oltre sessanta associazioni che fanno parte della Federazione, a partire dalle fondatrici Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa, manifestano “apprezzamento per le dichiarazioni programmatiche del presidente Draghi e in particolare per l’impegno a favorire l’inserimento in Costituzione della tutela dell’ambiente e del concetto di sviluppo sostenibile”, si legge in una nota. “Proprio perché è un’opportunità storica – spiegano – riteniamo che l’innovazione debba assumere la forma più avanzata e, sul modello dell’art.20a della Costituzione tedesca, includere esplicitamente, ‘nell’interesse delle future generazioni’, anche la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali. Lo prevedono molti dei disegni di legge costituzionali all’esame della competente commissione del Senato”. “Siamo fermamente convinti – proseguono – che non si possa perdere l’occasione di dare rango costituzionale alla tutela degli animali, allineando la nostra Carta ai migliori esempi europei, e confidiamo, signor presidente, che il Suo governo condivida la nostra posizione e agisca di conseguenza. Sappiamo inoltre – continuano – che uno dei primi compiti, se non il primo, cui attenderà il Suo governo è la rielaborazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” su cui chiedono “il pieno coinvolgimento degli Enti del Terzo settore impegnati in attività di tutela ambientale o di protezione animale, anche attraverso il cofinanziamento di progetti specifici”.