Sì dell’Efsa alle larve della farina essicate: arriva il “novel food”

Vermi giganti della farina, ricetta thailandese. Pasta artigianale all’uovo con i grilli e millepiedi al forno dalla Cina. Dal Laos, invece, tarantole arrostite senza conservanti. Sono tante le ricette a base di insetti che si possono trovare in giro per il mondo e l’attenzione su questo novel food è destinata anche a crescere, considerato che ieri l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dato parere positivo per il consumo umano alla larva gialla della farina (Tenebrio molitor) essiccata termicamente, intera o sotto forma di farina. E’ il primo parere su un insetto come alimento dal 2018, quando la procedura di autorizzazione su questo tipo di prodotti è stata centralizzata a livello Ue. Ora ci sono sette mesi, come da regolamento, per una proposta di autorizzazione da parte della Commissione Ue mentre l’immissione sul mercato dovrà poi essere votata dai Paesi membri. La richiesta di autorizzazione al commercio è stata presentata da un’azienda francese.

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L’EFSA STA VALUTANDO 10 DOMANDE DI INSETTI COME ALIMENTI

Efsa ha analizzato il profilo tossicologico, il potenziale rischio di allergie, nonché il processo di allevamento e trasformazione. Attualmente l’Efsa sta valutando 10 domande sugli insetti come alimenti. Si va dai grilli e cavallette essiccati, interi o macinati e altre larve simili alle larve delle tarme della farina, che hanno ricevuto l’ok oggi. Tuttavia, in Italia, l’accoglienza non sarà caldissima. Lo sostiene Coldiretti, che ha affidato un’analisi a Ixè dalla quale emerge che il 54% degli italiani considera gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e non porterebbe mai a tavola la larva gialla della farina. Tra tutti gli insetti sembra tuttavia che sia il baco da seta all’americana, assicura proprio Coldiretti, “la vera “star” degli insetti commestibili”, ma ci sono anche “le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite, le cimici d’acqua dalla Thailandia, ricche di fibre, proteine e vitamine fino agli “aperinsetti”: vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino made in Belgio, magari da mandare giù con un sorso di Vodka con bachi da seta”.

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LA FAO APPROVA IL CONSUMO DI SCORPIONI, SCARABEI E GRILLI

E per i palati più temerari, continuano gli agricoltori, anche “gli scorpioni dorati dalla Cina e neri dalla Thailandia, scarabei consigliati come aperitivo servito in spiedini, anch’essi thailandesi”. Vasta la scelta di grilli, da quelli al curry e cocco a quelli piccanti al gusto barbecue, fino a quelli al peperoncino dolce, tutti made in Thailandia. A spingere verso il consumo di insetti è da qualche anno la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) forte del fatto che nel mondo già quasi 2mila specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone. Mentre in Europa è entrato in vigore dal primo gennaio 2018 il regolamento Ue sui ‘novel food’ che riconosce gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi e ne consente quindi la commercializzazione a scopo alimentare. Ma solo una minoranza dei paesi dell’unione ha recepito tale normativa. L’Italia, insieme alla Francia, è tra i paesi più restii.