AGGIORNAMENTO DEL 2 GENNAIO 2021 – IL VIDEO DI SIDOLI MOSTRA LA STRAGE DI STORNI A ROMA
Un tweet di Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista, mostra quel che è successo la notte di Capodanno a Roma. Un piccolo stormo di storni si sposta terrorizzato dai botti tra i palazzi del centro della città. Si vedono chiaramente alcuni di loro sbattere contro il cavo sospeso e cadere a terra senza vita.
"Non sono stati i botti a uccidere gli storni, ci sono sempre stati". Questo video spiega cos'è accaduto la notte di Capodanno a Roma. Animali indifesi sono morti nel vano tentativo di trovare riparo dopo che i loro dormitori sulle alberature sono stati presi di mira dai petardi. pic.twitter.com/mXsudTOC7U
— Rinaldo Sidoli (@rinaldosidoli) January 2, 2021
AGGIORNAMENTO DEL 2 GENNAIO 2021 – OIPA: FERMARE I BOTTI – ENPA: TUTELARE LA FAUNA SELVATICA
“Sono morti a centinaia gli uccelli, soprattutto storni, che hanno scelto come dormitori gli alberi tra la Stazione Termini e la parte alta di via Cavour. Nonostante il divieto imposto dall’ordinanza della sindaca Raggi” in tutta la città razzi, petardi e tric trac sono esplosi intorno alla mezzanotte. Lo afferma, in una nota, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). “Ogni anno non facciamo che ripeterlo: la vendita di petardi e fuochi d’artificio va vietata e le aziende riconvertite. Le ordinanze sono inutili, di fatto i controlli non esistono e ogni anno contiamo centinaia di esemplari morti e feriti tra la fauna selvatica e tanti animali domestici feriti o smarriti a causa dei botti e della distrazione dei proprietari. È tempo che il legislatore rimedi a tale scempio che colpisce anche gli umani. È questione di salute, ordine pubblico e, soprattutto, di civiltà”. “La strage di uccelli di questa notte a Roma – afferma invece Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – testimonia, in tutta la sua drammaticità, quanto i fuochi esplosivi siano pericolosi per la fauna selvatica, bene indisponibile dello Stato che avremmo tutti l’obbligo di tutelare. E’ paradossale che a sparare siano spesso proprio quei cittadini che accarezzano per strada un cane, o fanno escursioni nei boschi, in campagna, alla ricerca del contatto della natura”.
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AGGIORNAMENTO DEL 30 DICEMBRE 2020 IN CODA – LEGA: I NOSTRI SINDACI FIRMANO ORDINANZE ANTI BOTTI
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AGGIORNAMENTO DELLE 20.30 IN CODA – IL MINISTRO COSTA: NO A BOTTI E PALLONCINI
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POST DELLE 00.06
L’emergenza sanitaria non sembra aver fermato i botti di Capodanno. Anzi. Sono giorni, addirittura da prima di Natale, che da nord a sud i familiari di animali domestici denunciano esplosioni di petardi e razzi, più o meno potenti, che terrorizzano i loro amici pelosi. Se questi animali hanno tante singole “voci umane”, le associazioni animaliste cercano di dare la parola a tutti gli altri, prodigandosi in appelli ai sindaci e autorità. Anche i selvatici, uccelli e animali dei parchi e dei boschi, infatti, subiscono il frastuono e i bagliori improvvisi che li disorientano e li mandano a schiantarsi contro alberi, muri, vetrate, cavi elettrici o auto in transito. E gli animali d’allevamento come mucche, cavalli e conigli in conseguenza delle esplosioni possono subire aborti da spavento. La ragione è presto detta: se l’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15mila hertz, animali come cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori, fino a 60-70mila hertz. Più efficienti, dunque, ma molto più sensibili.
L’APPELLO DEGLI ANIMALISTI OIPA, ENPA E LNDC
Neanche la pandemia, il lockdown e le limitazioni di movimento previste dal Dpcm fermano i botti, almeno quelli illeciti. In queste ore si susseguono notizie di sequestri, come i 200 chili di fuochi illegali sequestrati a Cagliari dalla Polizia di Stato. Proprio nel capoluogo sardo a Natale sono stati osservati spostamenti di fenicotteri da uno stagno all’altro in corrispondenza di forti esplosioni. Alcuni Comuni italiani, per esempio Reggio Calabria, Palermo, Bari e Treviso, hanno già emesso ordinanze per vietare l’utilizzo di petardi – anche quelli sparati da balconi e terrazze – durante le feste. L’Oipa Italia, Organizzazione internazionale protezione animali, ricorda “che chi decidesse di scendere in strada per sparare o assistere ai fuochi d’artificio violerebbe le regole sul coprifuoco e il divieto agli spostamenti nei giorni festivi e prefestivi dettato dal Dpcm del 3 dicembre” e prepara un decalogo di consigli utili. Mentre Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, ha stilato una serie di consigli da seguire per aiutare i nostri animali a vivere al meglio questo momento così traumatico per loro. Lndc animal protection insieme all’hashtag #Buttaibotti2020 rivolto ai cittadini lancia una campagna che chiede ai Sindaci italiani di non far sparare nei loro comuni: “Vietate i botti, emettete delle ordinanze per proibirli”.
Su 24zampe: Sono ansiosi anche i nostri cani, per rumori e paura degli altri
#Botti illegali, a pochi giorni dal #capodanno sequestrati in diverse città fuochi d'artificio artigianali, privi di certificazione e materiale esplodente pericoloso per quasi 1 tonnellata e mezzo#essercisempre #festeggiainsicurezza#28dicembre pic.twitter.com/GmxfVBPIOi
— Polizia di Stato (@poliziadistato) December 28, 2020
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AGGIORNAMENTO DELLE 20.20 – I CONSIGLI DI ENPA
L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) ha stilato una serie di consigli per aiutare i nostri animali a vivere al meglio questo momento così traumatico per loro: il 45% dei cani, infatti, quando sente i fuochi di artificio mostra segni di paura, atteggiamenti di ansia, panico o fuga, ricorda l’associazione animalista. Fra i suggerimenti si indica di verificare che il microchip del pet sia leggibile dal veterinario, attaccare una medaglietta di identificazione al collare, assicurarsi che la casa e il giardino siano il più possibile a prova di fuga, che tutte le porte e le finestre siano chiuse saldamente. L’esperta cinofila Enpa, Giusy D’Angelo, suggerisce in particolare di tenere in casa durante i fuochi d’artificio, creare uno spazio sicuro come la cuccia o metterlo in un bagno o in un’altra piccola stanza con musica classica ma ancor meglio sarebbe usare audiolibri: è stato dimostrato che ascoltare la voce umana con una corretta cadenza induce i cani a regolare respirazione e battiti cardiaci o rumori neutri per aiutare a soffocare il boom dei fuochi d’artificio. Arricchire la sua stanza con oggetti che creino un ambiente tridimensionale dove lui può mostrare il suo bisogno, mettersi sopra la cuccia, nascondersi sotto le coperte o afferrare un gioco può farlo sentire maggiormente a proprio agio. Si può incrementare il benessere attraverso gli odori che conosce o aggiungerne di nuovi che stimolino un’attività olfattiva mirata alla serenità. Anche far indossare un cappotto aderente o un gilet esercita una leggera e costante pressione che molti cani trovano rilassante e calmante. Durante i botti, spiega il veterinario dell’Enpa, Meir Levy “gli animali vivono un momento davvero drammatico. I rumori ma anche le luci improvvise possono spaventare moltissimo e creare delle vere e proprie crisi di panico. Sono diversi i cambiamenti che possiamo notare a livello fisico: iperventilazione (il cane respira a fatica), tachicardia (il battito accelerato) e in alcuni casi anche sciallorea, ovvero ipersalivazione, e tremori muscolari”.
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AGGIORNAMENTO DELLE 20.30 – IL MINISTRO COSTA: NO A BOTTI E PALLONCINI
“Tra qualche giorno finirà questo anno complicato, difficile e che ci ha posto di fronte a scelte impegnative anche nel nostro quotidiano: la voglia di festeggiare è tanta, lo immagino. Però fate attenzione, ogni nostro comportamento, ogni nostra azione ha degli effetti sul nostro pianeta”. Lo scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un post su Facebook avvertendo che “sta girando una catena che invita i cittadini a lanciare in aria palloncini colorati, per quanto possa sembrare un’iniziativa bella e lodevole, vi chiedo di NON farlo. I palloncini, una volta in aria, scompaiono dalla nostra vista, il gioco finisce ma quei palloncini non si dissolvono nel nulla, continuano a volare, poi scendono e finiscono nell’ambiente o nei mari diventando una trappola di morte per molti animali”. Stessa cosa, prosegue il ministro dell’Ambiente, “per i fuochi di artificio, oltre a essere vietati in molte città, sono un’enorme fonte d’inquinamento e possono terrorizzare tanti animali, sia in aria che in terra. Rendiamoci conto che non esistiamo solo noi umani in questo pianeta e dobbiamo avere rispetto per tutti. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 30 DICEMBRE 2020 – LEGA: I NOSTRI SINDACI FIRMANO ORDINANZE ANTI BOTTI
“I sindaci dei principali comuni e capoluoghi amministrati dalla Lega emanano ordinanze anti-botti per la notte di Capodanno a tutela degli animali. Un’iniziativa da nord a sud, da Treviso a Foggia passando per Ferrara e Terni, che grazie alla sensibilità degli amministratori Lega tutela in concreto milioni di animali. Auspico che anche sindaci di altri schieramenti prendano spunto su un tema così trasversale ed attuale”. Lo annuncia il deputato Filippo Maturi, responsabile del dipartimento “Benessere Animale” della Lega. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 30 DICEMBRE 2020 – MOLTE CITTA’ FIRMANO ORDINANZE ANTI BOTTI
Cuneo, Firenze, Pescara, L’Aquila, Salerno e altre città e cittadine più piccole hanno in queste ore firmato ordinanze anti botti. E non solo contro quelli. Come ricordava ieri il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e oggi la Lipu, sono pericolosi per gli animali – selvatici ma non solo – anche i palloncini e le lanterne cinesi. I primi, una volta scomparsi dalla nostra vista, non scompaiono anche dall’ambiente ma anzi possono diventare pericolosi per gli animali marini che li possono ingerire e per gli uccelli che rischiano di rimanere impigliati nei fili. Le lanterne cinesi possono innescare incendi come quello che ha ucciso i primati dello zoo tedesco di Krefeld ().