AGGIORNAMENTO DEL 6 OTTOBRE 2020 IN CODA – PASTORE PERDE 1.200 ANIMALI NELL’ALLUVIONE
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Interi greggi dispersi, animali bloccati in alpeggio, serre divelte, frutteti e coltivazioni distrutti, alberi abbattuti, risaie allagate proprio nel momento della raccolta: è nell’ordine dei milioni di euro la prima stima dei danni provocati all’agricoltura dal maltempo che si è abbattuto sull’Italia settentrionale, soprattutto in Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia. Lo rileva la Coldiretti. Secondo una prima analisi dei danni all’agricoltura nelle regioni più colpite condotta dall’associazione, in Liguria “si segnalano frane e smottamenti, con difficoltà anche per le aziende in alpeggio” e “danni alle colture in campo, con il forte vento e trombe d’aria che non hanno risparmiato le olive ormai prossime alla raccolta”.
Deveteya a Cogne al tempo del Covid e il giorno dopo una pioggia terribile, con il Grand Eyvia che si è portato via interi tratti di strada sulla sinistra orografica.
Ma gli animali, presentendo, il pericolo si sono messi in fila indiana e hanno superato i passaggi difficili. pic.twitter.com/QfnsbTmlDI
— raimondo davide donzel (@insiemeadonzel) October 4, 2020
IN VALLE D’AOSTA STALLE EVACUATE
In Valle d’Aosta “campi allagati per l’esondazione della Dora in bassa Valle, serre divelte dal forte vento, stalle evacuate e ancora frutteti distrutti e vigneti pesantemente danneggiati”. Il maltempo non ha risparmiato l’agricoltura nemmeno in Piemonte, con “campi allagati in tutta la regione, imprese floricole della provincia di Verbania sott’acqua e difficoltà per i margari, che non sono potuti rientrare con gli animali a valle, essendo compromesse le infrastrutture viarie”. (foto tratta dal tweet sopra)
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AGGIORNAMENTO DEL 6 OTTOBRE 2020 – PASTORE PERDE 1.200 ANIMALI NELL’ALLUVIONE
“Aiutatemi perché a 50 anni ricominciare è dura”. E’ un grido d’allarme quello di Fiorenzo Hor, il pastore dell’Ossola che nell’alluvione del fine settimana ha perso tutte le sue bestie. Oltre 1,200 tra pecore, capre, asini e montoni spazzati via in un’ora dalla piena del fiume Toce a Premosello Chiovenda (Vco). “Non ho più nulla – ha detto in un incontro con gli amministratori locali a cui era presente anche il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso -. Ho perso tutto. E’ stato brutto vederle morire e non poterle salvare. Per me non è solo per una questione economica”. Ora si presenta il problema del recupero delle carcasse degli animali rimaste sui prati infangati che vanno rimossi anche per una questione sanitaria. (Ansa)