Maltempo, greggi dispersi e animali bloccati in alpeggio

AGGIORNAMENTO DEL 6 OTTOBRE 2020 IN CODA – PASTORE PERDE 1.200 ANIMALI NELL’ALLUVIONE

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Interi greggi dispersi, animali bloccati in alpeggio, serre divelte, frutteti e coltivazioni distrutti, alberi abbattuti, risaie allagate proprio nel momento della raccolta: è nell’ordine dei milioni di euro la prima stima dei danni provocati all’agricoltura dal maltempo che si è abbattuto sull’Italia settentrionale, soprattutto in Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia. Lo rileva la Coldiretti. Secondo una prima analisi dei danni all’agricoltura nelle regioni più colpite condotta dall’associazione, in Liguria “si segnalano frane e smottamenti, con difficoltà anche per le aziende in alpeggio” e “danni alle colture in campo, con il forte vento e trombe d’aria che non hanno risparmiato le olive ormai prossime alla raccolta”.

IN VALLE D’AOSTA STALLE EVACUATE

In Valle d’Aosta “campi allagati per l’esondazione della Dora in bassa Valle, serre divelte dal forte vento, stalle evacuate e ancora frutteti distrutti e vigneti pesantemente danneggiati”. Il maltempo non ha risparmiato l’agricoltura nemmeno in Piemonte, con “campi allagati in tutta la regione, imprese floricole della provincia di Verbania sott’acqua e difficoltà per i margari, che non sono potuti rientrare con gli animali a valle, essendo compromesse le infrastrutture viarie”. (foto tratta dal tweet sopra)

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AGGIORNAMENTO DEL 6 OTTOBRE 2020 – PASTORE PERDE 1.200 ANIMALI NELL’ALLUVIONE

“Aiutatemi perché a 50 anni ricominciare è dura”. E’ un grido d’allarme quello di Fiorenzo Hor, il pastore dell’Ossola che nell’alluvione del fine settimana ha perso tutte le sue bestie. Oltre 1,200 tra pecore, capre, asini e montoni spazzati via in un’ora dalla piena del fiume Toce a Premosello Chiovenda (Vco). “Non ho più nulla – ha detto in un incontro con gli amministratori locali a cui era presente anche il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso -. Ho perso tutto. E’ stato brutto vederle morire e non poterle salvare. Per me non è solo per una questione economica”. Ora si presenta il problema del recupero delle carcasse degli animali rimaste sui prati infangati che vanno rimossi anche per una questione sanitaria. (Ansa)