In Liguria si va verso la possibilità di seppellire le ceneri degli animali da compagnia nella tomba del padrone: in II commissione Salute e sicurezza è stata approvata all’unanimità una proposta di legge in tal senso, primo firmatario il consigliere M5s in Regione Fabio Tosi. “Oggi – dichiara Tosi – abbiamo dato prova di buona politica: approvare questa proposta di legge è stato un gesto di grande civiltà e di sensibilità. Ora non resta che il passaggio in Consiglio regionale: confido che sarà positivo”. Il prossimo è in calendario il 24 marzo. “La necessità di dotare la Regione di questo strumento – spiega il consigliere regionale – è emersa studiando la precedente legge (la 25 del 2015) che aveva istituito i cimiteri per gli animali, disciplinando dunque su scala ligure la creazione di apposite aree cimiteriali dedicate alla loro sepoltura: ma la realizzazione e gestione di queste strutture è rimasta purtroppo lettera morta, avendo i Comuni altre priorità. La soluzione dunque è questa: permettere, a chi lo desidera, di tumulare le ceneri del proprio amico nel loculo di famiglia, sia esso esistente o di futuro acquisto”.
IN LIGURIA OGGI C’E’ UN SOLO CIMITERO PER ANIMALI DOMESTICI
A oggi, in Liguria, c’è un solo un cimitero per la sepoltura di animali a Roccavignale, provincia di Savona, in Valbormida. La proposta di legge prevede di consentire, su richiesta o per volontà del defunto o dei suoi eredi, l’inumazione, previa cremazione e in urna separata, delle ceneri degli animali d’affezione nella tomba del padrone, con cui hanno condiviso la loro esistenza. “Uomo e animale d’affezione” sono una “indiscussa e inesauribile fonte di effetti positivi, soprattutto nelle cosiddette fasce deboli come gli anziani, per i quali un animale da compagnia ha la capacità di riaccendere l’interesse verso la vita e verso gli altri – sottolinea Tosi -. Si crea un rapporto profondo, di affetto incondizionato: e allora, quando arriva il momento di fine vita, perché quell’amico a quattro o due zampe non può essere sepolto nella tomba di famiglia o, un domani, insieme al proprio padrone?”. Da un anno un provvedimento simile è legge in Lombardia ma successivamente il governo l’ha impugnato, ritenendolo incostituzionale.