I cani e gli esseri umani usano le stesse aree del cervello per stimare le quantità numeriche. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Biology Letters dal gruppo dell’Università americana Emory, coordinato da Gregory Berns. La ricerca, secondo gli esperti, potrebbe essere utile a migliorare i sistemi di intelligenza artificiale. Gli autori dello studio hanno, in particolare, usato la tecnica della risonanza magnetica funzionale per analizzare in tempo reale una zona della corteccia cerebrale, la corteccia parieto-temporale, di 11 cani di diverse razze. Hanno, quindi, monitorato come cambiava l’attività cerebrale di questa regione, mentre gli animali osservavano un numero diverso di punti luminosi illuminare uno schermo.
NON SERVE ADDESTRAMENTO, E’ UN BAGAGLIO EVOLUTIVO
“Siamo andati direttamente alla fonte, osservando il cervello dei cani per avere una comprensione diretta di ciò che i loro neuroni facevano mentre osservavano varie quantità di puntini luminosi”, ha spiegato Berns. Lo studio, aggiunge l’esperto, “dimostra non solo che i cani usano regioni cerebrali simili a quelle degli esseri umani per processare i numeri, ma anche che non hanno bisogno di essere addestrati a farlo. A riprova – conclude Berns – che alcuni meccanismi nervosi si sono ben conservati nei mammiferi nel corso dell’evoluzione”. (Ansa, nella foto Cherry the counting dog, un cane che su Youtube conta abbaiando)