L’emergenza della peste suina africana ancora non sembra essere conclusa ma la Cina tenta una reazione. Il governo ha diffuso un piano d’azione triennale per ripristinare la produzione di maiale, nel tentativo di stabilizzare l’offerta di carne di prima necessità per il Paese. Secondo un comunicato del Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali, il Paese adotterà misure per garantire il rilancio della popolazione suina entro la fine di quest’anno, precisando che la capacità produttiva di suini dovrebbe essere ripristinata a livelli normali nel 2021. Il piano specificava 18 compiti chiave, tra cui l’attuazione di sovvenzioni alle grandi aziende di allevamento e il rafforzamento del sostegno fiscale, finanziario e fondiario per incrementare la produzione di maiali. Il programma prevede che in tre anni il Paese introdurrà 120 allevamenti sperimentali di maiali con operazioni standardizzate, che potrebbero servire da esempio per aumentare la standardizzazione dell’industria.
I PREZZI DELLA CARNE SUINA QUEST’ANNO SONO SALITI VERTIGINOSAMENTE
Il piano prevede anche la revisione dell’elenco delle aree in cui la produzione suina è limitata, eliminando le restrizioni irragionevoli. Sono previste misure per il controllo delle malattie e il trattamento dei rifiuti animali e le modalità per bilanciare l’offerta di suini in tutte le regioni. I prezzi della carne suina quest’anno sono saliti vertiginosamente, a causa dell’epidemia e di fattori ciclici, poiché l’offerta è inferiore alla domanda. Tendenza che si è attenuata nelle ultime settimane dopo che il Paese ha adottato diverse misure per stabilizzare la produzione suina. Dal 25 al 29 novembre, l’indice medio dei prezzi del maiale in 16 regioni a livello provinciale monitorate dal ministero è sceso del 3,5% settimana dopo settimana, la terza settimana consecutiva in cui l’indice è in calo dall’inizio di novembre.
- Maggio 2018 – La Cina apre gli “hotel per maiali”, allevamenti intensivi alti 13 piani