AGGIORNAMENTO DEL 10 SETTEMBRE 2019 – ANCORA UN DELFINO SPIAGGIATO SUL LITORALE ROMANO
Un delfino, senza vita, di circa due metri, è stato trovato spiaggiato oggi a Focene, nell’area battezzata Mare Nostrum e che confina con Fregene, sul litorale di Fiumicino. (Ansa/Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente)
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AGGIORNAMENTO DEL 19 AGOSTO 2019 IN CODA – IL BIOLOGO: CAUSE DELLA MORTE NON ACCERTABILI
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POST ORIGINALE
Un delfino morto è stato trovato sulla costa di Ostia, su una scogliera tra il porto e Fiumara Grande. Lo rende noto la onlus Oceanomare Delphis, che da tempo cura il progetto dei ‘Delfini Capitolini’. “Dopo la buona notizia del codice etico volontario per l’osservazione dei cetacei, che è di fondamentale importanza per la salvaguardia dei cetacei del litorale romano, è di oggi la triste notizia di un delfino spiaggiato a Ostia – informa la Onlus – La segnalazione ci è arrivata grazie alla collaborazione instaurata con il X Municipio di Roma, prendendo atto del buon funzionamento dell’effetto rete generato dalla segnalazione di un cittadino. La preoccupazione del team di Oceanomare Delphis è che l’individuo spiaggiato sia uno dei “Delfini Capitolini“, nome del progetto di ricerca e monitoraggio dei cetacei del litorale romano, tra Ostia, Fiumicino e Torvaianica condotto dal 2011”. Gli istituti zooprofilattici di Lazio e Toscana interverranno per comprendere le cause della morte. “Considerato che negli ultimi mesi sono stati numerosi gli spiaggiamenti di delfini nel nord Tirreno (in Toscana sono arrivati a 41 spiaggiamenti di delfini, tra stenelle e tursiopi), che il principale indiziato delle cause di morte è il morbillivirus (ancora da accertare con sicurezza), causa di epidemie di cetacei negli anni novanta, e che gli animali possono essere portatori di patogeni trasmissibili all’uomo, è importante che l’animale non venga toccato o avvicinato fino al momento dell’arrivo degli esperti”, e’ aggiunto da Oceanomare Delphis. (Ansa, foto Oceanomare Delphis)
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AGGIORNAMENTO DEL 19 AGOSTO 2019 – IL BIOLOGO: CAUSE DELLA MORTE NON ACCERTABILI
L’avanzato stato di decomposizione non ha permesso alcuna autopsia per stabilire le cause di decesso del delfino trovato morto sabato pomeriggio sulla scogliera vicino alla foce del Tevere, ad Ostia, recuperato e trasportato questa mattina al porto turistico di Roma. La carcassa è già stata trasferita, come da prassi, per lo smaltimento in discarica. E’ quanto ha appurato il biologo del Centro Studi Cetacei, Valerio Manfrini, assieme al veterinario della Asl Rm3, alla Capitaneria di porto, presenti i ricercatori di Oceanomare Delphis onlus ed il personale del Porto turistico. “L’esemplare, di 3 metri, di età presumibile tra i 20 ed i 25 anni, maschio – racconta Manfrini – si stima sia morto da almeno dieci giorni, molto gonfio ed in avanzato stato di decomposizione. Tale quadro non ha permesso di procedere ad esami autoptici né altrettanto ad un Esame Obiettivo Generale, per verificare, ad esempio, se abbia particolari segni sul corpo o se sia stato colpito da un’elica. Pertanto è uno di quei casi dove non è possibile dire nulla, nè avanzare alcuna ipotesi sulle cause del decesso: il corpo è già stato trasferito per lo smaltimento in discarica”. Il biologo sottolinea inoltre che “non ci sono assolutamente elementi per far ricondurre od associare il caso ad un episodio di morbillivirus, indiziato, da accertare, per gli spiaggiamenti di delfini nel nord Tirreno e Toscana. Non va fatto pertanto allarmismo: quello di Ostia è il tredicesimo caso di spiaggiamento di cetaceo sulle coste del Lazio dall’inizio dell’anno, un numero statisticamente in linea su quello ogni anno rilevato nel Lazio, che oscilla tra i 15 ed i 20”. (Ansa)