Cala la scure di Donald Trump sulle specie a rischio di estinzione. Con un “regalo” all’industria energetica e a quella immobiliare, il presidente americano allenta le tutele per gli animali e le piante che rischiano di scomparire. Gli ambientalisti gridano al disastro per la revisione dell’Endangered Species Act che, da quando è stato approvato da Richard Nixon nel 1973, ha rappresentato un’ancora di salvezza per animali come l’aquila calva, l’orso grigio (nelle foto sopra Afp/Reuters, insieme con un lupo) o le balene. Le nuove regole introdotte dall’amministrazione rendono più facile la rimozione di animali e piante dalla lista delle specie in via di estinzione e indeboliscono le loro tutele. A scatenare l’ira dei critici è soprattutto la rimozione del divieto che, nel designare una specie a rischio, obbligava a basarsi sulla scienza a prescindere dall’impatto economico. “Per animali come i ghiottoni e le farfalle monarca, questo potrebbe essere l’inizio della fine”, ha commentato Noah Greenwald del Center for Biological Diversity. Spesso, infatti, la tutela di questi animali minacciati ha costretto società di perforazione, di sviluppo immobiliare e altre industrie a rinunciare allo sfruttamento di vaste aree di terra e tratti di mare.
L’ONU VALUTA ESSENZIALE LA PROTEZIONE DELLA BIODIVERSITA’ MA TRUMP E’ SCETTICO
Il divieto era da tempo nel mirino dei repubblicani e delle aziende e ora Trump l’ha rimosso. Inoltre, spingendosi ancora più in là, TheDonald ha deciso anche di ridurre il numero degli habitat destinati per le piante a rischio. “La modifica delle norme rientra nel mandato del presidente di allentare il peso delle regole sul pubblico americano e sulle aziende, senza sacrificare le tutele previste per le specie a rischio” spiega il ministro al commercio americano, Wilbur Ross. Nel criticare l’amministrazione, gli ambientalisti ricordano il rapporto dell’Onu di soli tre mesi fa, che metteva in evidenza il ruolo chiave dell’uomo nell’estinzione delle specie, stimava in un milione quelle a rischio e valutava come essenziale la protezione della terra e della biodiversità per combattere le emissioni di gas serra e il cambiamento climatico. Lo scetticismo dell’amministrazione Trump sul clima è però noto, così come è nota la sua spinta alla deregulation. Il Massachusetts e la California hanno già annunciato ricorsi: “La revisione dell’Endangered Species Act è illegale”. Queste polemiche seguono di poche ore quelle sulle “bombe al cianuro” M-44, il cui utilizzo è stato riconfermato dall’amministrazione Usa nei giorni scorsi nonostante alcuni incidenti e l’opposizione dei gruppi di conservazione.