Quattro capodogli morti in 7 giorni, due con plastica in pancia

AGGIORNAMENTO DELLE 16 – UN ALTRO CAPODOGLIO SPIAGGIATO IN SICILIA

Un altro capodoglio, di circa 6 metri, in stato di decomposizione, è stato trovato a 4 miglia al largo di Stromboli, nelle Eolie: è la quinta carcassa rinvenuta in Sicilia in una settimana. “La quantità di plastica trovata nei capodogli non può giustificare la morte – sostiene Carmelo Isgrò del museo della fauna dell’università di Messina – La causa va cercata altrove: forse un’infezione o interazioni con i sonar”. (Ansa)

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Quattro capodogli morti in Sicilia in meno di una settimana, e in due degli animali spiaggiati è stata trovata plastica nello stomaco. Lo afferma Greenpeace che ha diffuso le immagini raccolte dai ricercatori del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (Bca) dell’Università degli Studi di Padova durante le necroscopie degli ultimi due capodogli spiaggiati in Sicilia. Nell’esemplare trovato morto su una spiaggia vicino Palermo, “sono stati ritrovati un pezzo di appendiabiti e un pezzo di plastica dura e molta plastica era stata trovata in un capodoglio spiaggiato durante lo scorso fine settimana nei pressi di Cefalù”.

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22 CHILI DI PLASTICA NELLO STOMACO DI UNA FEMMINA MORTA IN SARDEGNA

A fine marzo, a Porto Cervo era stata trovata una femmina di capodoglio gravida con ben 22 chili di plastica nello stomaco. Ora si dovrà accertare se anche in quest’ultimo caso a provocare la morte del capodoglio sia stata la plastica. Greenpeace e The Blue Dream Project raccolgono così “l’allarme lanciato dal mare e dalle sue creature con il tour Mayday Sos plastica: una spedizione di ricerca, monitoraggio e documentazione sull’inquinamento da plastica” che si concentrerà nel mar Tirreno centrale dove c’è un’area marina di particolare importanza per il patrimonio di biodiversità e potenzialmente esposta a fenomeni di accumulo di materie plastiche.

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IN ITALIA SI SPIAGGIANO 150-160 CETACEI L’ANNO CAUSA NAVI, PESCA E PLASTICA

In occasione della presentazione del tour, i ricercatori padovani hanno presentato uno studio preliminare da cui emerge che “in Italia si spiaggiano in media 150-160 cetacei l’anno. Per un 30% dei soggetti le cause di morte sono direttamente legate ad attività antropiche, prime tra tutte il traffico marittimo e la pesca – riferisce Greenpeace -. In aumento, però, le evidenze della contaminazione da plastica”, che si trova ormai in tutto il Mediterraneo, “che  può compromettere seriamente la salute degli animali. Particolarmente sensibili proprio specie come il capodoglio: negli ultimi dieci anni nel 33% degli spiaggiamenti di questi cetacei sono stati ritrovati frammenti di plastica nello stomaco e nel 4% dei casi sono stati ritrovati avvolti dai resti di reti abbandonate”. (nelle foto diffuse da Greenpeace un esemplare trovato morto su una spiaggia vicino Palermo con pezzi di plastica nello stomaco)

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