AGGIORNAMENTO DEL 8 MARZO 2019 IN CODA – ASL: SERVONO ULTERIORI APPROFONDIMENTI
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POST ORIGINALE
Non sono morti per il virus della rinopolmonite i nove cavalli deceduti in circostanze non chiare in un centro di Volterra (Pisa) gestito dall’associazione Ihp, che ha fatto denuncia ai carabinieri. L’esito degli esami è stato reso noto dall’Asl Toscana nord ovest che li ha eseguiti su 25 cavalli gestiti da Italian horse protection tramite il servizio veterinario. L’azienda spiega in una nota di aver “inviato una scheda di sospetto avvelenamento al sindaco di Volterra, al servizio veterinario della Valdera e dell’Alta Val di Cecina e alla procura della Repubblica di Pisa”. Al documento, prosegue l’Asl, “sono stati allegati gli esiti dell’esame anatomo-patologico: attualmente sono in corso esami batteriologici, virologici, tossicologici e istologici”.
ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU FIENO, MANGIMI, ERBA FRESCA E ACQUA D’ABBEVERAGGIO
“Sempre il 25 febbraio – conclude la nota – un veterinario dell’Asl ha eseguito sui cavalli 25 prelievi di sangue e altrettanti tamponi nasali per la ricerca del virus della rinopolmonite equina, esami concordati con l’istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana. Su tali campioni sarà valutata la possibilità di effettuare il profilo metabolico per i livelli di vitamina E e selenio. Per ulteriori approfondimenti diagnostici sono stati inoltre campionati fieno, diversi tipi di mangime, erba fresca del pascolo e acqua d’abbeveraggio. Gli esiti analitici per rinopolmonite equina sono già pervenuti e sono negativi”. (nelle foto alcuni volontari di Ihp)
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AGGIORNAMENTO DEL 8 MARZO 2019 – ASL: SERVONO ULTERIORI APPROFONDIMENTI
Saranno effettuati ulteriori approfondimenti sull’esito delle prime analisi, prelevati ulteriori campioni ambientali e avviata un’indagine epidemiologica per capire che cosa possa avere provocato la morte, tra il 31 dicembre e il 22 febbraio, di nove cavalli ospitati nel centro volterrano gestito dalla onlus Ihp. Lo ha reso noto l’Asl Toscana nord ovest. La decisione è stata presa, è spiegato in una nota, durante “l’incontro tra i rappresentanti della Asl Toscana nord ovest, che svolge il ruolo di coordinamento, quelli dell’Istituto Zooprofillatico Sperimentale del Lazio e della Toscana, del ministero della Salute e della Regione Toscana, dopo aver messo a confronto e valutato i risultati delle analisi effettuate sui reperti degli animali e nell’ambiente (acqua, fieno, ecc) sia dalla Asl, che dall’Università e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Bologna e dall’Istituto Zooprofilattico della Toscana e del Lazio”.