Taranto, cavallucci marini e cetrioli di mare venduti alla Cina. Marevivo: ignobile

La denuncia di export illecito da Taranto verso la Cina di cavallucci marini e cetrioli di mare è stato denunciato nei giorni scorsi dall’ambientalista Luciano Manna tramite VeraLeaks, un organo multimediale di giornalismo indipendente. I cavallucci marini verrebbero “venduti come potenti afrodisiaci o per realizzare liquori pregiati mentre le oloturie (o cetrioli di mare), invece, sono utilizzate per uso alimentare, medico e nel settore della cosmesi”. Il sito spiega che, “pagati a pochi euro al chilo dai commercianti asiatici, vengono poi messi in commercio in Cina a prezzi elevatissimi: dai 200 ai 600 dollari al chilo”, fa i conti in tasca a tutta la filiera e pubblica anche le foto di questa pagina.

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ORGANISMI FONDAMENTALI PER L’ECOSISTEMA, IL CUI COMMERCIO E’ VIETATO

Un mercato illegale che troverebbe la sua clientela sull’app di messaggeria istantanea WeChat. L’associazione Marevivo definisce “ignobile” questo commercio di prodotti pescati nel mar Piccolo e nel mar Grande di Taranto che, per le oloturie, ricorda essere vietato fino al 31 dicembre 2019. Anche “i cavallucci marini, già protetti dalla Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione), dalla Convenzione di Berna e dalla Convenzione di Barcellona, svolgono una funzione fondamentale per l’ecosistema”, spiega.

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MAREVIVO: “UN ECO-REATO EFFERATO CHE NON PUO’ RIMANERE IMPUNITO”

Quanto accaduto “rende ancora più evidente – afferma la presidente di Marevivo Rosalba Giugni – la necessità di estendere in via definitiva il regime di tutela delle oloturie. La loro commercializzazione, così come quella dei cavallucci marini, è un eco-reato efferato che non può e non deve rimanere impunito. Le risorse del mare sono un bene fondamentale per tutti e non un profitto per pochi”. L’articolo completo di Veraleaks è qui.

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