Oggi il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione che chiede si implementino gli standard esistenti per la protezione dei polli da carne (detti “broiler”), si promuovano sistemi con standard più alti del benessere animale, si migliori la lotta all’antibiotico-resistenza e si aumentino i controlli sulla carne di pollo importata. In Europa vengono macellati ogni anno 7 miliardi di polli, quasi mezzo miliardo solo in Italia. Il 90% delle razze di polli allevati nella Ue sono a rapido accrescimento: crescono velocemente in condizioni intensive, senza luce naturale o arricchimenti, in ambienti affollati (fino a 20-23 polli al metro quadro) e in mezzo a emissioni di ammoniaca dalla lettiera che rappresentano un mix micidiale per la proliferazione di malattie, da cui deriva l’uso massiccio di antibiotici. Esultano gli animalisti del Ciwf – Compassion in world farming e di Eurogroup for animals, organizzazione che raccoglie una sessantina di associazioni europee. “La risoluzione di oggi – scrive il Ciwf -, riconoscendo l’importanza del settore per l’economia Ue, afferma che il benessere animale è esso stesso una misura preventiva per la lotta all’antibiotico resistenza. Il Parlamento invita quindi a stabilire una road map per migliorare gli standard di benessere, anche attraverso l’uso di diverse genetiche, per un’industria competitiva e sostenibile. Inoltre, affinché i consumatori possano favorire il passaggio a sistemi con più benessere animale, il Parlamento europeo chiede che la Commissione introduca un’etichettatura secondo il metodo di allevamento”. Approvato dal Pe anche il divieto dell’uso preventivo di antibiotici negli allevamenti in tutta l’Ue e permesso solo a determinate condizioni e il divieto d’uso nei mangimi medicati. L’uso metafilattico, cioè il trattamento dell’intero gruppo di animali quando solo uno è infetto, sarà consentito solo quando il rischio di diffusione dell’infezione è elevato e non esiste un’alternativa. Tutte decisioni che devono essere prese solo dopo visita e diagnosi di un veterinario. Misure accolte favorevolmente anche da Coop, che le giudica un atto importante perfettamente in linea con la campagna “Alleviamo la salute”, lanciata un anno e mezzo fa e ancora in corso, e tale da aver coinvolto oltre 1700 allevamenti italiani in una vera e propria rivoluzione gestionale volta a contrastare l’antibiotico resistenza affrontando a monte anche il tema del benessere animale.