La settimana della moda che sta per prendere il via venerdì a Londra non vedrà sulle passerelle nessun tipo di pelliccia animale. Lo ha deciso il British Fashion Council (BFC) dopo aver condotto un sondaggio tra gli stilisti che parteciperanno alla London Fashion Week. La decisione, viene fatto notare, riflette un cambiamento culturale importante sia delle aziende di moda, sia dei compratori che si sono via via allontanati dai capi e dagli accessori di pelliccia. Il sondaggio lanciato da Bfc, che sostiene e incoraggia designer e aziende a fare scelte etiche nel selezionare i materiali, rientra nell’iniziativa Moda Positiva (Positive Fashion) portata avanti dall’organizzazione britannica per celebrare “le migliori pratiche” di creazione di abiti e incoraggiare le maison a cambiare. Un esempio: la decisione del marchio Burberry di smettere di bruciare i beni invenduti, in modo da diminuire i rifiuti, come parte del suo quinquennale progetto Responsibility Agenda, e la scelta di non produrre più capi in pelliccia.
LA SFIDA DI UNA MODA SOSTENIBILE
La Positive Fashion si basa su alcuni concetti-chiave: sostenibilità del business dal punto di vista sociale e ambientale; uguaglianza di chi lavora in questo campo, nel rispetto delle diversità di ogni persona che ha diritto ad essere trattata con rispetto e dignità; difesa del talento e della capacità artigianale come pilastri della moda. E proprio per premiare designer capaci di distinguersi per originalità, ma anche rispetto delle politiche sostenibili, è stato istituito il Queen Elizabeth II Award, consegnato per la prima volta alla Lfw nel febbraio scorso dalla regina a Richard Quinn. Il premio, ideato da una storica consulente personale del guardaroba di Sua Maestà, Angela Kelly, intende rappresentare un riconoscimento del ruolo che la moda può svolgere nella società e nella diplomazia e sarà attribuito annualmente da un membro senior della famiglia reale.
LE ADIDAS VEGANE FIRMATE MCCARTNEY
La settimana scorsa, Adidas ha lanciato le Stan Smith vegane, realizzate in collaborazione con la stilista animalista Stella McCartney. Se la sneaker leather-free è sugli scudi, il marchio Prada negli stessi giorni è stato attaccato da Fur Free Alliance, l’alleanza contro le pellicce di cui l’italiana Lav fa parte. Una campagna globale con l’hashtag #Pradafurfree invita il marchio all’adozione di una politica senza pellicce, come già fatto da suoi concorrenti quali Gucci, Versace, Armani (il primo dei grandi, nel 2016), Michael Kors, Donna Karan, Burberry, Hugo Boss, Furla ma anche dalla città di San Francisco. Nel renderlo noto con un comunicato la Lega antivivisezione precisa che la campagna si svolgerà durante le settimane della Moda a New York, Londra, Milano e Parigi. (nella foto sopra di Daniel Leal-Olivas/Afp, la sfilata Burberry a/i 2017 a Londra)