Giorgio Armani dice basta alle pellicce, gli animalisti: “Il mercato premierà la scelta etica”

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Il Gruppo Armani, la seconda impresa italiana per reputazione al mondo, in accordo con la Fur Free Alliance e The Humane Society of the United States, comunica il suo impegno alla totale abolizione dell’uso di pellicce animali, da tutti i suoi prodotti. A partire dalla stagione autunno inverno 2016/2017 tutte le collezioni del Gruppo Giorgio Armani saranno pertanto “fur free”. “Sono lieto di annunciare il concreto impegno del Gruppo Armani alla totale abolizione dell’uso di pellicce animali nelle proprie collezioni – ha dichiarato Giorgio Armani – Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Proseguendo il processo virtuoso intrapreso da tempo, la mia azienda compie quindi oggi un passo importante a testimonianza della particolare attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale“. Un annuncio che, secondo Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance “dimostra chiaramente che gli stilisti e i consumatori possono avere rispettivamente libertà creativa e prodotti di lusso senza per questo ricorrere alla crudeltà nei confronti degli animali. Per decenni Giorgio Armani è stato un trendsetter nel mondo della moda e la sua ultima comunicazione è la prova che la sensibilità e l’innovazione rappresentano il futuro di questo settore” (nelle foto, lo stilista con alcuni dei suoi amati gatti). La decisione segue quella presa l’anno scorso da un’altra firma eccellente della moda, Hugo Boss, anch’essa stimolata dal confronto con Ffa, Hsi e altre 40 associazioni animaliste di 28 paesi diversi. Apprezzamenti anche dal mondo dell’animalismo nazionale. Se Ermanno Giudici, presidente dell’Enpa di Milano, twitta che “Armani dichiara di diventare nofur: meglio tardi che mai, ma ora finanzi una campagna contro uso pellicce”, la presidente della Protezione animali Carla Rocchi plaude a Re Giorgio e si dice “convinta che i consumatori premieranno la scelta etica”. Per la Lav si tratta di una svolta storica: Simone Pavesi, responsabile Lav Moda Animal Free, che rilascia un rating alle aziende che fanno scelte in favore degli animali, dice che la decisione “fa onore alla maison Armani e rafforza una strada già tracciata e consolidata dalla Lav in anni di campagne antipellicce in tutto il mondo, in favore della moda etica, responsabile e sostenibile, e dunque senza utilizzo di animali“. “Grande soddisfazione per la svolta epocale del gruppo Armani”, che ha deciso di rinunciare completamente all’uso delle pellicce, è stata espressa da Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che ringrazia Giorgio Armani per “aver accolto il suo appello e quello dei tanti amanti degli animali”. In tutto il mondo ogni anno vengono uccisi circa 95 milioni di visoni, volpi e altri animali per la loro pelliccia. Europa e Cina sono i maggiori produttori di pelliccia a livello mondiale.