Festa del sacrificio, Enpa chiede al governo un segnale di cambiamento

AGGIORNAMENTI DEL 22 AGOSTO 2018 IN CODA – IL DIBATTITO SULLE MACELLAZIONI RITUALI

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AGGIORNAMENTO DEL 22 AGOSTO 2018 – A NAPOLI E FIRENZE SVENTATE MACELLAZIONI CLANDESTINE

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POST ORIGINALE

Inizia al tramonto di oggi, per tutti i musulmani del mondo, la “Festa del sacrificio”. Durante i giorni dell’Eid al-Adha, fino al tramonto di sabato 25 agosto, per tradizione, viene sacrificato un ovino, un caprino, un bovino o un camelide per ricordare la prova superata da Abramo, cui venne concesso in estremis dall’angelo inviato da Allah di sgozzare un montone al posto del figlio Ismaele. Una pratica che turba gli animi degli amanti degli animali e imbarazza le istituzioni cittadine, strette tra il rischio che tra le case sorgano macelli improvvisati e avvengano “sgozzamenti fai-da-te” e la necessità di tutelare le minoranze religiose.

LA PRESIDENTE ENPA: “IL GOVERNO DIA UN SEGNALE DI CAMBIAMENTO”

Gli animalisti di Enpa ricordano che “la macellazione rituale è una pratica crudele e anacronistica” e rinnova l’appello affinché siano “previsti e pianificati controlli rigorosi contro le ‘macellazioni fai da te’, eseguite al di fuori delle strutture preposte, senza alcun riguardo per la sofferenza degli animali e senza il rispetto delle norme igienico-sanitarie”. La pratica, infatti, consiste nell’uccisione di animali per dissanguamento, tramite rescissione della carotide, senza obbligo di stordimento preventivo. “Secondo il credo ebraico e islamico, soltanto tale pratica sarebbe in grado di preservare la purezza della vittima, la cui morte avviene con una lenta e straziante agonia”, ricorda la Protezioni animali. “Durante l’intera procedura l’animale sacrificale resta vigile e cosciente, vivendo impotente l’esperienza della propria morte: un ‘supplemento di crudeltà’ – rileva l’Enpa – che non concede il ‘beneficio’ della pietà”. Spero – conclude la presidente Carla Rocchi – che su questo fronte il Governo dia un concreto, quanto fortemente annunciato, segnale di cambiamento”

BRAMBILLA CHIEDE DI “VIETARE LA MACELLAZIONE RITUALE”

“Vietare la macellazione rituale” è la richiesta anche di Michela Vittoria Brambilla, che nelle scorse settimane ha depositato una proposta di legge (AC 869) “per rendere obbligatorio lo  stordimento”. Ferma restando l’intangibilità della libertà religiosa, osserva la presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, “non si possono giustificare sofferenze evitabili”. All’estero, alcuni Stati membri dell’Unione europea non autorizzano la macellazione rituale senza stordimento: è già così in Slovenia, Svezia e Danimarca mentre nelle Regioni Fiandre e Vallonia (Belgio) si è delineato un accordo politico per vietare la macellazione di animali senza stordimento a partire dal 2019. “Tra le stesse autorità religiose islamiche, non pochi sostengono che l’elettronarcosi o altri procedimenti analoghi siano conformi alle prescrizioni della religione musulmana”, ricorda inoltre Brambilla.

LE STIME DI AIDAA

Aidaa lancia un appello al ministro degli interni Matteo Salvini perchè nella giornata di mercoledi sia vietata la pratica della macellazione islamica in occasione della festa del Sacrificio e stima che riguarderà circa mezzo milione di animali in Italia. “Circa 120mila saranno uccisi in Lombardia – calcola l’associazione – e si pensa che almeno un terzo di queste macellazioni avverranno nelle case private, trattandosi quindi di macellazioni abusive. In Italia i musulmani interessati da questa festa sono circa un milione e mezzo di cui quasi 400mila risiedono nella sola regione lombarda”. (nella foto, pecore radunate in un mercato)

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AGGIORNAMENTI DEL 22 AGOSTO 2018 – MACELLAZIONI RITUALI AL CENTRO DEL DIBATTITO

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA (FI)

“Trova sostegno bipartisan e pressoché unanime, nell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, la proposta di vietare la macellazione islamica senza previo stordimento. All’iniziativa dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla, FI, presidente dell’Intergruppo e della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente, che nelle settimane scorse ha depositato l’unico progetto di legge per rendere obbligatorio lo stordimento degli animali anche nella macellazione rituale, hanno aderito e sottoscritto il testo le rappresentanze di FI, Lega, M5s, Pd, FdI, LeU e SVp”. Lo scrive la stessa Michela Vittoria Brambilla in un comunicato.

LAV

“Da Salvini non ci aspettavamo un tweet contro la macellazione islamica, ma un disegno di legge che imponga lo stordimento degli animali prima della macellazione. Dire ‘vietiamo la macellazione islamica’ è razzista, anche perché lo sgozzamento rituale è praticato anche dagli ebrei. Noi auspichiamo che in Italia si faccia una legge per lo stordimento preventivo obbligatorio”, detto il presidente della ong animalista Lav (Lega anti-vivisezione), Gianluca Felicetti.

COMMISSIONE UE

“Tutti gli animali devono essere storditi prima di essere macellati ma spetta agli stati membri, se lo desiderano, concedere deroghe per le macellazioni rituali, che devono in ogni caso avere luogo solo in macelli autorizzati”. E’ quanto ricorda una portavoce della Commissione Ue in relazione alle polemiche sorte in Italia in occasione della festa islamica dell’Eid.

ASSOCARNI

L’Italia ha concesso le deroghe, prevedendo però che lo sgozzamento avvenga solo nei macelli autorizzati dal Ministero della Salute e alla presenza di un veterinario pubblico. Al di fuori, la macellazione rituale è illegale.

STEFANIA PUCCIARELLI (LEGA)

“Ho preparato una proposta di legge per eliminare la deroga allo stordimento, prevista nel nostro ordinamento giuridico, per la macellazione rituale musulmana e  ebraica. In un Paese civile non possono esistere deroghe alla tutela dei diritti degli animali”, ha dichiarato la vicepresidente dei senatori della Lega, Stefania Pucciarelli, intervenendo sul dibattito della macellazione rituale in occasione delle celebrazioni della festa musulmana del sacrificio, che si tengono un questi giorni.

 

  • giuliana gennaccaro |

    È una barbarie che si deve cercare con tutte le forze di abolire! Con la speranza di riuscirvi con tutti gli altri tipi di violenza sui poveri indifesi animali!

  • giuliana gennaccaro |

    È una barbarie che si deve cercare con tutte le forze di abolire! Con la speranza di riuscirvi con tutti gli altri tipi di violenza sui poveri indifesi animali!

  • Federica |

    E si chiama festa? Dove sta il divertimento! Se c’è sofferenza per un essere vivente e indifeso non si deve chiamare festa ma atrocità e violenza , un paese che permette tutto questo non è civile . Non si possono tenere in vita tradizioni lontane secoli

  • Federica |

    E si chiama festa? Dove sta il divertimento! Se c’è sofferenza per un essere vivente e indifeso non si deve chiamare festa ma atrocità e violenza , un paese che permette tutto questo non è civile . Non si possono tenere in vita tradizioni lontane secoli

  • Antonella |

    I carnefici e i barbari sono anche tutti coloro che lo permettono. …….Vergogna.

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