La battaglia legale condotta da Lav contro l’allevamento di beagle Green Hill e la multinazionale americana Marshall, proprietaria della struttura di Montichiari (Bs), approda nelle aule della Summer School dell’Oxford Centre for Animal Ethics. L’avvocato Carla Campanaro, responsabile dell’ufficio legale dell’associazione antivivisezionista, ha illustrato oggi il caso, che si è concluso “con la liberazione di 3mila beagle altrimenti destinati ai laboratori di tutta Europa”, durante una delle sessioni del convegno di quattro giorni avente come tema “Diritto ed etica: come creare cambiamenti positivi per gli animali“. L’Oxford Centre for Animal Ethics è un istituto di ricerca internazionale che si occupa dello studio dell’evoluzione della protezione degli animali, in particolare da un punto di vista etico, sociale e filosofico. “La scelta di dedicare – scrive Lav – un’apposita sezione al caso Green Hill dimostra come questa importante vittoria legale rappresenti un esempio unico a livello internazionale, innovativo e rivoluzionario per la protezione degli animali ‘da laboratorio’. Una sentenza storica che travalica i confini nazionali, affermando il principio per cui anche gli animali allevati per fini commerciali – ed eventualmente destinati ad essere uccisi – non sono un semplice patrimonio, da gestire secondo logiche aziendali ispirate al minor costo, ma esseri senzienti da tutelare nella propria specifica etologia, pena l’integrazione del delitto di uccisione e maltrattamento”. I vari processi contro i vertici dell’allevamento e contro gli animalisti, accusati di avere “rapito” i beagle, si sono conclusi solo in parte e con esiti alterni. La Cassazione ha comunque stabilito che a Green Hill cani curabili venivano soppressi o sottoposti a pratiche “insopportabili” e ha confermato le condanne per i responsabili dell’allevamento dei beagle mentre la Corte d’appello di Brescia ha confermato dodici condanne, tra otto e dieci mesi, a carico di un gruppo di animalisti che il pomeriggio del 28 aprile 2012 fece irruzione nell’allevamento di Montichiari, nel Bresciano, portando fuori centinaia di cani beagle. (foto Filippo Venezia)
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