Negli ultimi anni è cresciuto il numero dei furti di alveari: un fenomeno legato alla ridotta produzione di miele delle ultime stagioni, alla mortalità degli insetti dovuta all’effetto dei pesticidi e al conseguente incremento del valore delle famiglie di api, oggi ancora più appetibili di ieri. Una famiglia di api, che conta 20-80mila insetti e occupa un’arnia, costa circa 300 euro, a cui vanno aggiunti i costi di apicoltura per portarla a produrre miele. La Regione Toscana conferma il suo impegno a fianco dei produttori di miele e delle loro associazioni per contrastare le perdite. E’ proprio nel periodo primaverile di ripresa della attività apistica, si spiega in una nota, che il fenomeno dei furti di alveari tende ad intensificarsi, con evidenti danni economici per gli apicoltori. Come in passato la Regione collaborerà con le forze dell’ordine, in particolare con i carabinieri forestali, per favorire la diffusione di pratiche e conoscenze che consentanoai produttori di difendere la loro attività dall’azione dei malfattori. (nella foto Vincent Kessler/Reuters, un apicoltore francese a Strasburgo)
- Nei giorni scorsi i Paesi membri dell’Ue hanno approvato la proposta della Commissione europea che introduce il divieto di utilizzo all’aperto di tre pesticidi neonicotinoidi perché nocivi per le api.