Ancora un fatto di cronaca legato al randagismo al Sud, in Sicilia in particolare. Dopo gli avvelenamenti dei randagi a Sciacca, ieri un uomo di 46 anni è stato aggredito da un branco di cani mentre camminava in via Rio De Janeiro, a Gela, in provincia di Caltanissetta. L’uomo è stato salvato da un automobilista che, resosi conto del pericolo per la vittima circondato da una decina di randagi, ha suonato il clacson in continuazione facendo scappare gli animali. Ferito dai morsi, in più parti del corpo, l’uomo è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” dove è stato medicato con punti di sutura e tenuto sotto osservazione. Dell’episodio sono state informate le autorità comunali e le forze dell’ordine. Il branco di cani sarebbe lo stesso la cui presenza, favorita da buchi nella rete di recinzione, il mese scorso ha indotto i dirigenti del polo museale di Gela a chiudere l’area archeologica delle “Mura Timoleontee” di Caposoprano (nella foto sotto. Sopra, cani randagi in Sicilia). Si temeva che i randagi mettessero in pericolo la sicurezza dei visitatori e del personale di vigilanza. La zona dell’aggressione di oggi è attigua alle “Mura”. Previsti oggi a Sciacca e in altre città di tutta Italia manifestazioni e presidi di gruppi animalisti che commemorano i randagi avvelenati nei giorni scorsi.
- Qui abbiamo scritto delle manifestazioni e dei presidi animalisti in ricordo dei fatti di Sciacca.
- Qui abbiamo scritto dei cani randagi uccisi a Sciacca, in provincia di Agrigento.
- Qui abbiamo raccontato delle indagini dei Carabinieri sul veleno utilizzato.
- Qui abbiamo riportato la reazione dei veterinari siciliani, che chiedono lo stato di emergenza nell’isola.
- Qui abbiamo parlato della stilista animalista Elisabetta Franchi, che ha acquistato una pagina sui giornali per chiedere una lotta al randagismo più efficace.