E’ morto all’ospedale di Orvieto Folco Quilici, uno dei più importanti documentaristi italiani e divulgatore naturalistico. Aveva quasi 88 anni ed era originario di Ferrara. Specializzato in riprese subacquee, ha anche pubblicato libri e collaborato con la tv, ideando per esempio Geo per RaiTre e collaborando con Sky. Ha scritto sui principali giornali quotidiani e riviste e curato enciclopedie e testi per ragazzi. La rivista Usa Forbes lo inseriva tra le cento personalità più influenti su ambiente e culture. “Con Folco Quilici se ne va una delle figure più importanti del giornalismo, del documentarismo e della cultura italiana – ha detto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – ma i suoi lavori resteranno per sempre come guida e insegnamento per le giovani generazioni”. Per il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti “perdiamo un grandissimo rappresentante della cultura ambientale” mentre per Donatella Bianchi, Presidente Wwf Italia, se ne va “un grande maestro, il più grande testimone e narratore del mare del nostro tempo, il faro che continuerà a illuminare il nostro racconto. Ci mancherà”. Dell’ultima sua opera, “Animali nella grande guerra” (sopra la locandina accanto a una foto di Quilici), avevamo scritto qui su 24zampe e il film è visibile su Rai Click qui. Un docufilm che narra degli undici milioni di cavalli, 200 mila piccioni e colombi, 100 mila cani, e altri milioni animali, come muli, asini, maiali, buoi, canarini, pollame che hanno vissuto sui fronti della prima guerra Mondiale, tra gli stenti, il fango e le bombe insieme a 60 milioni di soldati di tutta Europa. Quilici ha così raccontato quell’esercito di animali utilizzati, a seconda dei casi, per trasportare rifornimenti, trovare feriti, segnalare la presenza di gas, portare messaggi, tenere compagnia o semplicemente per il sostentamento delle truppe.
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