Sorpresa: c’è un cane con guinzaglio nella “Vergine delle rocce” di Leonardo

AGGIORNAMENTO DEL 4 MARZO 2017 – ESPERTO: FALSO IL DISEGNO DEI CANI, SONO MODERNI

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Non è opera di Leonardo Da Vinci il disegno dei tre cani (nella foto qui sopra) diffuso alcuni giorni fa da Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, assieme alla notizia della scoperta di un cane raffigurato nel dipinto “La Vergine delle Rocce”. A sostenerlo è lo studioso Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Vinci, che mette anche in guardia dagli abusi di “nuove tecnologie e di Internet per banali falsificazioni”. “Lo stile del disegno – spiega Vezzosi – è lontano secoli da quello del genio di Vinci. Le scritte speculari alla maniera di Leonardo sono evidentemente false. Infine, sembrano illeggibili in internet per la bassa definizione, ma a uno sguardo attento risultano descrivere nientemeno che un ‘labrador retriever’, una razza diffusa in tempi moderni…”. Quanto “alla presunta scoperta di un cane nascosto nella Vergine delle Rocce di Leonardo Da Vinci al Louvre, corredata da due disegni presentati come autografi di Leonardo, e criticata da esperti quali Claudio Strinati e Tomaso Montanari”, “è  fondamentale l’interazione tra storia dell’arte e scienza ma – dice Vezzosi – a livelli qualificati. Talvolta si abusa delle ‘nuove tecnologie’ e di Internet per banali falsificazioni”. “Ho capito subito – aggiunge lo studioso – che non è certo di Leonardo il disegno dei tre cani e le scritte a rovescio nel grande foglio diffuso come autentico di Leonardo. Sicuramente si tratta di una manipolazione moderna”. Per Vezzosi “lo stile del disegno è lontano secoli da quello del genio di Vinci. Le scritte speculari alla maniera di Leonardo sono evidentemente false”. Invece “il piccolo disegno raffigurante un cane, nel foglio intero a fianco di due gatti, è veramente autografo di Leonardo, ma non è conservato nella Royal Collection a Windsor, bensì nel British Museum di Londra. E questo è solo un errore”.

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POST ORIGINALE DEL 2 MARZO 2017

Ci sarebbe un cane con guinzaglio sotto la selva che sovrasta le figure umane nella “Vergine delle Rocce”, capolavoro di Leonardo custodito al Louvre di Parigi. Ad annunciare la scoperta, è Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, che sottolinea: “Quel cane è l’atto di accusa di Leonardo Da Vinci contro la corruzione del Papato dell’epoca”. La scoperta, spiega l’appassionato di storia e promotore della ricerca delle ossa di Caravaggio a Porto Ercole (Gr) e poi dei resti di Monna Lisa a Firenze, ma anche del ritrovamento, annunciato qualche anno fa, della presenza di lettere celate negli occhi della Gioconda, è stata fatta da Roberto Biggi, ricercatore del Comitato. “Si è giunti a questo risultato con un lavoro nuovo, attraverso l’uso misto delle tecnologie più avanzate e strumenti semplici – racconta – una lente di ingrandimento speciale ci ha permesso di riesaminare attentamente ogni particolare del dipinto e poi Photoshop avanzato, un software che permette di fare sovrapposizioni, scomposizioni e ricomposizioni”. A dare un senso all’immagine ritrovata sono i concetti espressi dallo stesso Leonardo nel suo Trattato di Pittura. La figura nascosta sotto il fogliame, sostiene nella sua ricerca Vinceti, permette di dare una diversa lettura della “Vergine delle rocce”. “Per Leonardo – spiega – il cane ha un significato preciso, ‘per non disobbedire’, come scrive lui stesso in uno dei suoi fogli. Il guinzaglio poi è un’aggiunta perché rappresentava nelle cacce medievali e rinascimentali lo strumento che permetteva al feudatario di evitare che i cani mangiassero la preda. Per Leonardo quindi il cane con guinzaglio è il simbolo dell’uomo che deve obbedire a Dio, ai Comandamenti divini, a Gesù, alla vita che Gesù ha incarnato perfettamente per esprimere l’amore cristiano”. Da qui l’idea che Leonardo esprimesse quindi la sua critica al papato dell’epoca con il linguaggio iconografico: “Quel cane con guinzaglio messo sopra san Giovanni Battista nella composizione è l’atto d’accusa che Leonardo fa della corruzione del papato di allora che privilegiava il potere temporale rispetto a quello spirituale – conclude Vinceti -. Leonardo utilizza il dipinto per esprimere il suo pensiero e la richiesta di un rigoroso Cristianesimo che riprenda l’esempio di Dio per i Comandamenti e di Gesù come espresso nei Vangeli”. (nelle foto Ansa sopra e sotto, il dipinto e la posizione esatta del cane e del guinzaglio. Inoltre alcuni studi che Leonardo avrebbe realizzato in precedenza sulla figura del cane)

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  • Vincenzo Vavalà |

    È molto interessante l’argomento se fosse possibile saperne di più in merito

  • Vincenzo Vavalà |

    È molto interessante l’argomento se fosse possibile saperne di più in merito

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