AGGIORNAMENTO DEL 12 FEBBRAIO 2017
Sono ormai più di 700 le balene spiaggiate a Farewell Spit, nella Golden Bay, in Nuova Zelanda. I globicefali che sono riusciti a sopravvivere allo spiaggiamento sono circa 400 e non ci sono ancora novità sulle cause di quanto è accaduto. Sui social network molti puntano il dito sui “maledetti sonar ed airgun” ma dagli esperti non arrivano conferme in merito. “Si tratta solo di teorie” ha detto un membro del New Zealand Department of Conservation a Radionz, “per ora abbiamo raccolto campioni dai cetacei per effettuare le biopsie e cercare di chiarire le cause”. Le autorità hanno allontanato i volontari soccorritori: erano troppi, era diventato complicato gestirne il flusso e rischiavano di interferire con le operazioni di sgombero delle carcasse. Smaltirne così tante è assai complicato già di per sè. Un numero così elevato di animali mette quanto accaduto in questi nella Golden Bay in cima alla classifica degli spiaggiamenti in Nuova Zelanda.
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POST ORIGINALE DEL 10 FEBBRAIO 2017
E’ corsa contro il tempo a Golden Bay, in Nuova Zelanda, per cercare di salvare i circa 300 – alcune fonti parlano di oltre 400 – globicefali (pilot whale, balene pilota, globicephala melas) spiaggiati ieri notte a Farewell Spit. Pur nel paese con il maggior numero di spiaggiamenti di cetacei, quanto accaduto è scioccante. Centinaia di volontari di ogni età sono accorsi sulla spiaggia dell’Isola del Sud e con l’alta marea dell’ora di pranzo gli sforzi per soccorrere gli animali sembravano premiati. Ma con lo scendere del livello del mare, per molti di loro le cose sono nuovamente peggiorate. L’allarme è stato lanciato nel cuore della notte ma l’agenzia governativa ha deciso, per ragioni di sicurezza, di aspettare il chiaro per autorizzare gli aiuti. A quel punto le persone si sono attivate per tenere freschi e bagnati i cetacei, coprendoli con teli e irrorandoli d’acqua, mentre i bambini delle scuole cantavano nel tentativo di lenire le loro sofferenze. Una compagnia di navigazione ha accolto gratuitamente i soccorritori qualificati e i media si sono precipitati sul posto per registrare quanto sta accadendo: era dal 1985 che la Nuova Zelanda non assisteva a uno spiaggiamento di massa di queste proporzioni. Allora circa 450 cetacei restarono fuori dell’acqua a Auckland ma quello di oggi è comunque il terzo più grave di sempre. Nonostante la frequenza con cui si verificano questi fenomeni a Golden Bay, le cause non sono chiare. Si pensa che i fondali fangosi confondano i sonar dei mammiferi marini, lasciandoli vulnerabili in caso di basse maree. La popolazione dei globicefali, secondo gli esperti, non è a rischio estinzione ma le informazioni non sono precise per quanto riguarda questi mari. (foto Anthony Phelps/Reuters)