Mineo, task force veterinaria Enpa per sterilizzare e vaccinare i randagi del Cara: missione compiuta

AGGIORNAMENTO DEL 11 GIUGNO 2016
“CARA MINEO”, MISSIONE COMPIUTA: 40 CANI STERILIZZATI E 49 MICROCHIPPATI

Si è chiusa con un pieno successo l’operazione “CARA Mineo” promossa dall’Enpa per contenere e prevenire il randagismo all’interno del Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo di Mineo (Catania), il più grande d’Europa con circa 4mila migranti distribuiti su una superficie di 253mila metri quadrati. Da lunedì 6 a venerdì 10 giugno i veterinari dell’Ente Nazionale Protezione Animali e dell’Asp3 di Catania, coadiuvati dai volontari delle Sezioni Enpa di Catania, Manfredonia (Foggia) e Roma, hanno infatti sterilizzato 40 animali, di cui 25 maschi e 15 femmine. Con l’occasione, i veterinari hanno eseguito uno screening medico sulla popolazione canina del Centro, curando le patologie dermatologiche da cui sono risultati affetti diversi esemplari ed asportando con esito favorevole un tumore maligno ad un cane. Un primo intervento di profilassi antiparassitaria era stato già eseguito a carico di Enpa un mese prima del’inizio della missione.Per l’Ente Nazionale Protezione Animali si è trattato di una missione estremamente gratificante  ma comunque impegnativa, che oltre alla sterilizzazioni vere e propria, ha richiesto attività propedeutiche quali l’individuazione e la cattura dei randagi. Una missione, questa, per la quale Enpa ha schierato sul campo ben 22 persone tra veterinari, volontari addetti alla logistica e volontari addetti alla cattura degli animali, operative in media per più di 10 ore al giorno. Alla missione “CARA Mineo” ha partecipato anche una mediatrice culturale, poiché l’iniziativa è stata concepita come una operazione di solidarietà a tutela del benessere degli animali e attenta ai diritti e al destino dei richiedenti asilo.

A supporto del personale, Enpa ha mobilitato due autoambulanze veterinarie, un’automedica e un mezzo della “Flotta Salvanimali” autorizzato al trasporto di animali. Ma, soprattutto, un un ospedale veterinario da campo equipaggiato con tavoli chirurgici completi di sistema per l’anestesia, con un tavolo induzione e con un tavolo visite. Insomma, una struttura allestita all’interno del Cara per garantire l’applicazione dei migliori protocolli anestetici e farmacologici.

La conclusione dell’intervento di Enpa sul campo, durante il quale è stata anche microcchippata la stragrande maggioranza della popolazione canina (49 esemplari su 74), non segna la fine delle attività di prevenzione del randagismo poiché restano ancora da sterilizzare 34 animali. Si tratta di 18 cuccioli, di due cagnette in allattamento e di una partoriente che, data l’età e le condizioni fisiche, non erano assolutamente in grado di sostenere un intervento chirurgico. Per altri 13 cani (11 maschi e  femmine), invece, non si è potuto procedere perché di difficile cattura ma la Protezione Animali ha comunque concordato un piano d’azione con la ASP3.

«La collaborazione sinergica tra tutti i partner dell’iniziativa è un chiaro esempio delle buone pratiche che si possono seguire quando si instaurano collaborazioni sinergiche con le pubbliche autorità. A questo proposito vorrei esprimere la mia gratitudine alla Senatrice PD Silvana Amati, il cui sostegno è stato fondamentale per il buon esito della missione», ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa. «Quello che più mi ha colpito – ha aggiunto Michele Gualano, Direttore Generale della Protezione Animali, che ha coordinato l’operazione – è il legame di reciproco affetto e di fiducia che si è venuto a creare tra i richiedenti asilo e i randagi del CARA. Noi e i cani siamo legati da un vincolo millenario, così forte da trascendere i confini di specie, così solido da cementarsi persino in una situazione “sospesa” come quella del Centro».

L’operazione “CARA Mineo” – coordinata dal Direttore Generale della Protezione Animali, Michele Gualano, e dalla responsabile del Programma Rete Solidale, Paola Tintori con la responsabilità sanitaria del veterinario Meir Levy – è stata portata a termine con i fondi dell’Ente Nazionale Protezione Animali e con la collaborazione della Prefettura di Catania, del Comune di Mineo, della Asp3 di Catania e della direzione del CARA. (Comunicato)

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POST ORGINALE DEL 7 GIUGNO 2016
E’ iniziata l’operazione “Cara Mineo” dell’Ente Nazionale Protezione Animali con l’obiettivo di sterilizzare, vaccinare, prestare assistenza ai randagi che vivono nel Centro di accoglienza richiedenti asilo di Mineo (Catania). Sino a pochi anni fa la popolazione canina del Cara – la più grande struttura del genere in Europa che ha accolto anche 4mila migranti e con una superficie di 253mila metri quadrati – era composta soltanto da quattro animali. Adesso sono 80 esemplari. Per l’Enpa c’è “il pericolo che il loro numero continui a crescere in maniera esponenziale con tutti i problemi conseguenti, non soltanto per la convivenza con le persone, ma per la salute stessa e il benessere degli animali“. Per questo, Enpa ha schierato sul posto una task force formata da 20 operatori, messi a disposizione dalle Sezioni di Catania, Manfredonia, Roma. La task force Enpa può contare sul supporto di due ambulanze veterinarie di un’automedica e del furgone “Amici Cucciolotti”. Gli interventi chirurgici invece vengono eseguiti in un ospedale veterinario da campo. Alla missione partecipa anche una mediatrice culturale, poiché l’iniziativa è stata concepita da Enpa come una operazione di solidarietà a tutela del benessere degli animali e attenta ai diritti e al destino dei richiedenti asilo. “Interveniamo per sanare una situazione divenuta insostenibile – afferma la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – e per contenere il randagismo all’interno del centro per richiedenti asilo e nel territorio di Mineo. Se non sterilizzati, i cani si riprodurranno in maniera esponenziale determinando una emergenza gravissima e una situazione in cui il benessere animale non è tutelato”. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Prefettura di Catania, con il Comune di Mineo, con l’Asp di Catania e con la direzione del Cara. (Ansa)