Modena, il Comune chiede di far entrare gli animali in ospedali e cliniche: “Benefici per i malati”

Fare in modo che nei percorsi sanitari, a fianco delle terapie mediche, anche la presenza del proprio animale aiuti a star meglio. E quindi autorizzarlo a entrare in ospedale. È quanto chiede il Consiglio comunale di Modena alla Giunta attraverso l’approvazione all’unanimita’ dell’ordine del giorno di Per me Modena dal titolo “Relazione uomo-animale. Possibilita’ degli animali d’affezione di far visita al proprio padrone nelle strutture ospedaliere pubbliche e private”. La mozione, emendata su proposta dei consiglieri Chiara Susanna Pacchioni (Pd) e Marco Chincarini, di Per me Modena, chiede di attivarsi con gli ospedali modenesi per dare piena attuazione alla legge regionale che mira a promuovere “la conoscenza, lo studio e l’utilizzo di nuovi trattamenti di supporto e integrazione delle cure clinico-terapeutiche, effettuate in affiancamento alle terapie di medicina tradizionale, con impiego di animali”.
In particolare, il documento chiede di curare insieme all’Asl una campagna informativa per la cittadinanza “mirata a far conoscere potenzialita’ e vincoli della relazione uomo-animale (Pet Relationship) e dell’accesso di animali d’affezione nei luoghi di cura”. La richiesta, infine, e’ di “comunicare e discutere in Consiglio o commissione eventuali studi sugli effetti motori, fisici e psichici dell’utilizzo degli animali di affezione sui pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere modenesi secondo le disposizioni vigenti”. Gli effetti benefici, ha detto Chincarini, sono parecchi: benessere della persona, facilitazione dei processi di integrazione socio-relazionale, incentivo a motivare il paziente a curarsi, l’alleanza medico-malato, la riduzione dello stress.

In particolare, per l’accesso degli animali, il paziente o i suoi familiari dovranno fare richiesta scritta alla Direzione sanitaria dell’ospedale, pubblico o privato, che valutera’ l’attuazione o meno, garantendo pero’ di mettere in atto tutte le azioni possibili affinche’ tale richiesta possa essere accolta. Gli animali potranno entrare nei luoghi di cura negli orari di visita dedicati ai parenti o, in casi particolari, anche al di fuori quando la loro presenza e’ essenziale per la tranquillita’ del paziente, come nel caso dei bambini o di persone anziane.

Cani e gatti avranno accesso limitato ad alcuni reparti e non potranno entrare in terapia intensiva, chirurgia d’urgenza, traumatologia d’urgenza, stanze di isolamento, centri trapianto e grandi ustionati, centri dialisi, ostetricia e nursery, sale operatorie o di diagnostica, sale con impianti radiologici e in mensa. Nel suo intervento, Pacchioni ha sottolineato la necessita’ “di attenersi a studi scientifici in tema di malattia e salute ma anche di relazione uomo-animale in ambito clinico, superando l’emotivita’: negli ultimi anni molti studi hanno provato i benefici della relazione con l’animale domestico, dal punto di vista fisico, relazionale e di superamento dello stress, ma ci sono ancora gravi carenze di metodo. Sosteniamo questa proposta – ha concluso – che offre un’opportunita’ ulteriore in termini di salute”.