I pastori della Maremma: “Sparare ai lupi”, ma la Lav: “No, l’Europa non lo permette”

“Una proposta assurda, anche sulla base del danno effettivo che la specie lupo produce”. Così la Lav boccia senza appello la richiesta, riportata dalla stampa locale toscana, di modifica della direttiva Habitat (per saperne di più, cliccare qui) avanzata al termine di un’assemblea di pastori che si è tenuta in Maremma, che hanno chiesto a gran voce di poter sparare ai lupi. La richiesta è appoggiata da Coldiretti e dalla Cia, associazioni rappresentative degli agricoltori.

“L’eventualità che si permetta di sparare ai lupi – spiega il sito della Lav – esporrebbe il nostro Paese all’apertura di una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea per violazione della Direttiva Europea Habitat, come già avvenuto recentemente in Svezia, dove la decisione di uccidere quote di lupi considerati ‘in eccedenza’ ha portato a due richiami da parte della Commissione di Bruxelles e al rischio di un processo davanti alla Corte di Giustizia europea”.

“Le pecore interessate da predazioni in Italia – sottolinea la Lav – sono solo lo 0,3% del cosiddetto patrimonio zootecnico ovino, una parte assolutamente minima. Una buona parte delle predazioni, peraltro, è messa in atto da cani mal gestiti”.

Inoltre, in provincia di Grosseto, secondo dati ufficiali, tra le aziende che hanno subito predazioni nel 2014 il 98% non è sorvegliato dal pastore, l’85% non ha recinti anti predatore, il 57% non ha cani da guardiania, il 41% ha solo 2 cani ogni 500 pecore. “Le richieste dei pastori, e della minoranza di Sindaci, solo 7 sui 28 della provincia grossetana, che le appoggia insieme alle associazioni di categoria, sono prive di senso e irresponsabili – proseguono gli animalisti – da anni la nostra associazione si batte contro queste derive estremiste della pastorizia e demagogiche di una parte minoritaria della politica locale, che non sembrano tener conto della possibilità di indennizzi e contributi per le misure di difesa come recinzioni, cani da guardiania e i tre milioni di euro stanziati dalla Regione Toscana per la prevenzione delle predazioni”.