Al mattino la liberazione dell’orsa Nina nel Parco, alla sera la perdita di un orso bruno marsicano, morto dopo essere stato investito. Quella di ieri per l’Abruzzo è stata una giornata in cui gli estremi si sono toccati. Sulla strada statale Sora-Avezzano, nella serata di sabato un esemplare di età compresa tra i 4 e i 6 anni si è scontrato con un’auto ed è probabilmente morto sul colpo a causa del trauma subito, come rende noto il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nella stessa mattinata di ieri Nina, orsetta di pochi mesi, è stata liberata dopo un periodo trascorso in un’area protetta all’interno del Pnalm, come scritto su 24zampe qui e qui. Invece intorno alle 22 l’incidente fatale al maschio d’orso, avvenuto nei pressi dell’uscita Le Rosce, al chilometro 27, in un’area esterna sia al Parco sia all’area contigua e già triste teatro di episodi simili. Sul posto è intervenuta l’équipe dell’ente, allertata dalla centrale operativa dei carabinieri di Tagliacozzo. La veterinaria ha certificato il decesso dell’animale, verosimilmente causato da un trauma cranico.
IL PNALM: E’ LA COMPLESSITA’ DELLA CONVIVENZA
La carcassa è stata rimossa e trasferita presso la sede del Parco a Pescasseroli, da dove sarà successivamente inviata all’Istituto zooprofilattico di Teramo per la necroscopia e gli accertamenti del caso. Sulla dinamica dell’incidente, che ha coinvolto almeno due veicoli, indagano i carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo. Non si registrano feriti gravi; uno dei conducenti ha riportato un trauma a una spalla ed è stato accompagnato in ospedale per accertamenti. “È un episodio che si aggiunge a una serie già lunga e che richiama, ancora una volta, la complessità della convivenza tra fauna selvatica, infrastrutture e territori abitati”, si legge nel post pubblicato nella notte dal Parco Nazionale.
LEGAMBIENTE: SERVONO CORRIDOI ECOLOGICI
Per Legambiente “si tratta di una grave perdita per l’ecosistema montano e soprattutto un fatto che indica ancora una volta l’urgenza di mettere in campo soluzioni e azioni operative di lungo periodo per una corretta coesistenza tra uomo e animali selvatici. Oggi una delle sfide più importanti, che va di pari passo con quella della tutela, riguarda la gestione di questa sottospecie endemica, in pericolo critico di estinzione inserita nelle liste rosse IUCN, anche attraverso la messa in sicurezza delle infrastrutture, delle strade e della gestione dei rifiuti. Per questo oggi ribadiamo l’urgenza di realizzare nella Penisola i cosiddetti corridoi ecologici, strumenti già utilizzati con successo all’estero mentre in Italia purtroppo si procede troppo a rilento sebbene l’Unione Europea abbia fornito indicazioni chiare sulla realizzazione delle infrastrutture verdi e blu per tutelare il capitale naturale”. L’associazione ricorda che negli ultimi 20 anni, nel periodo 2003-2024, stando ai dati disponibili di Ispra, sono morti 52 orsi marsicani, tra le cause investimento, uccisione illegale, avvelenamento, ecc.
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