I veterinari dell’Anmvi: “Attenzione al colpo di calore per gli animali domestici”

Maggio inizia con la prima ondata di calore, prevista in queste ore a partire dal Meridione, con temperature che potrebbero superare i 36° C. Ma non si pensi di aspettare l’estate piena per difendere gli animali dal termometro che sale vertiginosamente: «Esattamente come noi, anche loro risentono molto dell’improvviso aumento delle temperature. Quindi bisogna subito mettere in atto le misure tipiche dell’estate inoltrata, dal non lasciarli chiusi in macchina», cosa che fino a ieri potevamo fare, «al controllare che soggiornino in luoghi freschi e ventilati per evitare colpi di calore», consiglia Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi).

CHI RISCHIA DI PIU’

Con i cambiamenti repentini di condizioni climatiche «ci vuole anche più attenzione del solito – dice l’esperto – soprattutto per i cani rispetto ai gatti, e in particolare per i soggetti che risentono maggiormente del caldo: le razze brachicefale (Bulldog inglese e francese, Carlino, Pechinese), gli animali anziani, cardiopatici e quelli obesi. La prima regola è non lasciarli in macchina pensando che non sia ancora estate. Da un giorno all’altro può non succedere nulla o succedere l’irreparabile». Consigliabile anche «iniziare già da subito a portarli al parco o in passeggiata nelle ore meno afose. Al contrario, essendo la notte ancora fresca e quindi essendoci un’ampia escursione termica rispetto al giorno, chi sposta i cani a dormire all’esterno nella bella stagione, aspetti ancora qualche settimana per farlo».

COME INTERVENIRE

In qualsiasi momento della giornata, con le temperature in brusco aumento, è in agguato il rischio di colpi di calore: «I sintomi da tenere in considerazione – evidenzia Melosi – sono innanzitutto la posizione del cane, che se si sdraia su un fianco e appare molto ansimante potrebbe essere in difficoltà. In questa fase iniziale è possibile intervenire precocemente, bagnando l’animale. Se però la salivazione aumenta e diventa abbondante e il cane si mostra sempre più irrequieto, potrebbe davvero essere in atto un colpo di calore. Per contrastarlo, bagnare subito l’animale anche con secchiate d’acqua o con tamponamenti con dell’alcol (che evaporando dà la sensazione di fresco), un intervento da ritenersi salvavita. Poi, recarsi dal veterinario perché, anche se appare ristorato, nel suo organismo potrebbero essersi innestate delle complicanze». Per i gatti, invece, niente paura: «Sono più indipendenti e autonomi anche da questo punto di vista: riescono a trovare il luogo più fresco della casa o, se vivono all’aperto, hanno la possibilità di salire su un albero o su un muretto e di trovare refrigerio».

ARIA CONDIZIONATA: SI O NO?

Dove è più opportuno far `stazionare´ il cane durante una giornata afosa? «Meglio un luogo al sole ma ventilato – spiega il veterinario – che uno all’ombra, ma senza alcun movimento d’aria. E assicurare sempre la presenza di acqua fresca». Quanto al taglio del pelo, «è un argomento controverso e non è tra le priorità `estive´: in molti casi il pelo si unisce a uno strato di grasso che contribuisce a mantenere stabile la temperatura corporea del cane e tagliarlo significa privarlo di questa protezione. Per l’aria condizionata invece non ci sono controindicazioni».

ESTATE, TEMPO DI DIETA

Infine, l’alimentazione e la protezione dai parassiti: per il momento la `pappa´ si può «mantenere così com’è – conclude l’esperto – ma per i cani che devono perdere peso, la calura è un’occasione per iniziare la dieta: ridurre gradualmente la razione di croccantini (limitarsi a toglierne 3 o 4 al giorno ogni giorno). Per i parassiti esterni, anche questi arriveranno all’improvviso. Occorre quindi premunirsi con i tanti presidi che ci sono a disposizione per contrastare l’attacco di pulci e zecchi, e iniziare allo stesso modo la classica profilassi contro filaria e leishmaniosi soprattutto nelle zone endemiche. Da quest’anno poi sono on line utilissime mappe che indicano, Regione per Regione e Provincia per Provincia, le località `infette´ o meno».

(AdnKronos)