In Trentino nel 2023 sono stati uccisi sette orsi, di cui 3 per avvelenamento. Numeri già noti che fanno discutere oggi perchè, secondo un consigliere provinciale, “questo dimostra che la popolazione è esasperata. Il problema è che la politica non riesce a essere incisiva perché viene fermata, non riesce ad intervenire. Così ci troviamo con persone che intervengono in modo illegale, da non giustificare, ma sintomo di un problema gestito in modo ideologico”. Sono parole di Claudio Cia, consigliere del Gruppo misto in Provincia di Trento, pronunciate intervenendo stamattina a ‘Mi manda Rai Tre’, trasmissione dove si affrontava il tema della convivenza con l’orso in Trentino.
PER BOITANI CI SONO RESPONSABILITA’ “MISTE”: SIA DI ANIMALISTI CHE DELLA POLITICA
“I cittadini conoscono i comportamenti da adottare – ha aggiunto Cia -. Oggi l’impegno deve essere quello di fare tutto il possibile affinché l’orso non diventi confidente. Ma la politica purtroppo non è messa nelle condizioni di adottare gli strumenti adatti. Dobbiamo garantire la sicurezza prima di tutto dei cittadini”. Anche per Luigi Boitani, professore ordinario di zoologia all’Università La Sapienza di Roma ma anche presidente della Large carnivore initiative for Europe, “gli avvelenamenti, avvenuti tutti recentemente, sono frutto dell’esasperazione degli ultimi tempi. Ci sono colpe da parte della Provincia autonoma di Trento che non ha fatto quello che doveva fare. Ma ci sono anche colpe degli animalisti che considerano ogni orso come sacro. Un misto di responsabilità”.
LA MORTE DI ANDREA PAPI HA FATTO PRECIPITARE IL RAPPORTO UOMO-ORSO
Dal 2005 al 2022 in Trentino sono scomparsi o morti circa 40 orsi: un rapporto complicato quello fra l’uomo e l’orso, animale spesso associato a un’idea di tenerezza, libertà e natura incontaminata, rapporto degenerato ad aprile scorso con la morte di Andrea Papi, giovane ucciso da un’orsa mentre camminava in Val di Sole. La morte di Papi ha diviso ancora di più gli animi, fra chi tollera orsi e altri animali selvatici e chi non vorrebbe vederli girare liberamente per boschi e montagne.
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AGGIORNAMENTO DELL’8 GENNAIO 2024 – L’INDIGNAZIONE DEGLI ANIMALISTI
“La nostra indignazione è grande per le rivelazioni shock riportate dal programma televisivo. La Provincia autonoma di Trento avrebbe confermato che a uccidere gli ultimi 3 della lunga lista di ben 7 orsi morti in pochi mesi nel 2023 sarebbe effettivamente stato il veleno. Tra gli orsi avvelenati ci sarebbe anche l’orsa F36, all’epoca ricercata per essere rinchiusa al Casteller. Perché la notizia di queste morti per avvelenamento non è mai stata resa nota dalla Provincia?”. Così gli animalisti di ‘StopCasteller’ a seguito della puntata di ieri mattina di ‘Mi Manda RaiTre’ dedicata alla convivenza uomo-grandi carnivori in Trentino. “Negli scorsi mesi era stato comunicato che l’orsa F36 sarebbe morta a seguito dello scontro con un altro esemplare – si legge in una nota -. Dove sta la verità? Dopo questa infinita lista di morti sospette non vogliamo più sentirci rispondere ‘le indagini sono in corso’. L’opinione pubblica, italiana ma anche trentina, vuole chiarezza su questo episodio. Se, come sostiene la trasmissione di Rai Tre, questi esemplari sono stati vittime di bracconaggio, chi per mesi ha inneggiato a questa supposta forma di ‘giustizia fai da te’ ha una grossa responsabilità in quello che è successo e, presto o tardi, sarà chiamato a renderne conto nelle sedi opportune”.
IL CASO DELL’ORSETTO NINO – M89
Il programma ha mostrato anche delle immagini inedite dell’orsetto Nino-M89, che la Provincia autonoma di Trento nei mesi scorsi avrebbe potuto liberare, ma ha invece deciso di condannare a una vita di prigionia nel minuscolo recinto al Belpark di Spormaggiore (Tn). “Vogliamo trasparenza anche nella vicenda dell’orsetto Nino. Vogliamo sapere come sta, quali sono le dimensioni del recinto in cui è rinchiuso, chi si occupa di lui. Quando e perché si è smesso di utilizzare tutte le accortezze necessarie a non abituarlo alla presenza dell’uomo?”, è la richiesta.
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AGGIORNAMENTO DELL’8 GENNAIO 2024 – IN TRENTINO LA RAI NON HA TRASMESSO IL PROGRAMMA
Denuncia di Centopercento animalisti: “Domenica 7 gennaio è andato in onda “Mi manda RAI3” con una puntata dedicata al rapporto con gli Animali Liberi, in particolare gli Orsi e la morte ancora non chiarita di Papi. Ma non è andato in onda in tutta Italia: guarda caso, in Trentino non è stato trasmesso dalla TV regionale, che lo ha sostituito con un programma “innocuo”. Le interferenze (per usare un termine moderato) della politica nei mezzi di comunicazione sono evidenti e note, ma qui siamo alla vera e propria censura, degna di un regime dittatoriale: il feudo di Fugatti. Comunque non riuscirà a far tacere le voci di chi difende gli Animali: prossima scadenza, presidio al TAR di Trento l’11 gennaio, per ricordare ai magistrati emuli di Ponzio Pilato le loro responsabilità”.
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AGGIORNAMENTO DELL’8 GENNAIO 2024 – PAT: ORSI AVVELENATI? ANALISI ANCORA IN CORSO
“Non c’è ancora alcuna evidenza per suffragare la tesi dell’avvelenamento quale causa della morte di alcuni dei plantigradi deceduti nel corso dell’anno appena concluso. Non si possono confermare pertanto le ricostruzioni riportate durante la puntata, dal momento che le strutture provinciali sono in attesa del responso delle analisi che l’Istituto zooprofilattico delle tre Venezie sta effettuando”. Lo comunica il Dipartimento foreste e il Servizio fauna della Provincia autonoma di Trento in relazione alla puntata di ieri di ‘Mi manda Rai Tre’ in cui è stato evidenziato che su 7 orsi trovati morti l’anno scorso 3 sarebbero deceduti per avvelenamento. (LaPresse)
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