Il cambiamento climatico peggiorerebbe se venissero a mancare i grandi animali che vivono nelle foreste tropicali. Gorilla, oranghi e scimpanzé, così come tapiri o tucani, contribuiscono infatti alla crescita delle foreste, che sono indispensabili per rimuovere la CO2 dall’atmosfera. A far luce sul ruolo di queste specie animali nell’ecosistema è uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Science Advances.
I grandi animali frugivori, che cioè si nutrono in prevalenza di frutta, assolvono la funzione di spargere i semi più grandi, spesso associati alle specie di albero più imponenti e a maggiore densità legnosa, in grado quindi di assorbire e immagazzinare meglio l’anidride carbonica rispetto agli alberi di piccola taglia (nella foto, due esemplari di gorilla del Rwanda). Gli animali, in altre parole, seminano gli alberi più utili all’ambiente, ingerendo i semi che passano intatti nel tratto digestivo e vengono poi dispersi a terra. “I grandi mammiferi e uccelli provvedono da soli alla quasi totalità dello spargimento dei semi, ma sono minacciati dalla caccia, dal traffico illegale e dalla perdita di habitat”, spiegano gli esperti.
“Nel tempo il declino e l’estinzione della megafauna indurrà una perdita delle grandi latifoglie, e questo a sua volta avrà un impatto negativo sulla capacità delle foreste tropicali di immagazzinare carbonio e dunque di contrastare il cambiamento climatico”. Ecco perché, auspicano infine, nei programmi Onu per ridurre le emissioni causate dalla deforestazione occorre “considerare la preservazione della fauna forestale come una precondizione fondamentale”. (Ansa)