Pubblichiamo i comunicati delle associazioni sui principali temi animali di questi giorni. Scrivere a 24zampe@ilsole24ore.com
ANMVI: ECCO PERCHE’ FIRMIAMO LA CARTA DI MILANO
Per i Medici Veterinari, i più vicini all’origine del cibo, firmare vuol dire confermare un impegno professionale. Anche quando l’Esposizione Universale avrà chiuso i battenti le grandi questioni alimentari del Pianeta resteranno aperte. Ma si sarà rafforzato il principio che solo da filiere alimentari sane e sicure (food safety) potrà derivare una maggiore disponibilità di alimenti per tutti (food security). La Carta di Milano, eredità morale di questa importante EXPO italiana, afferma il diritto al cibo “sano” e il valore del “benessere animale”. Per i Medici Veterinari firmarla significa confermare e rinnovare un impegno professionale, scientifico e deontologico, che si esplica lungo tutte le fasi della filiera, a cominciare dall’allevamento dove ha inizio la produzione alimentare primaria fino al prodotto in tavola. Ma la Carta di Milano è anche un auspicio affinché si affermi una cultura alimentare più rispettosa del cibo (“il cibo è patrimonio culturale”) e di tutti coloro che ne fanno strumento di salute, di sviluppo economico, di occupazione e di benessere individuale e sociale. In questa direzione un grande sforzo e un grande contributo potrà arrivare dall’informazione, veritiera, equa e non piegata a secondi fini. Anche questo è un valore espresso della Carta di Milano.
ANIMALISTI ITALIANI: IN PIAZZA CONTRO I FINANZIAMENTI ALLA CORRIDA
Pecunia non olet, dicevano i latini. Ma se i finanziamenti pubblici alla Corrida (129,600,000 di euro l’anno!) non odorano, di certo hanno il colore del sangue. Lo spettacolo inscenato ieri mattina in Piazza Del Popolo da Animalisti Italiani Onlus, ha squarciato -se ce ne fosse ancora bisogno – il velo di Maya, mostrando ai presenti quanto accade ai tori prima di entrare nell’arena e durante la tauromachia stessa. Limatura delle corna, vasellina nelle mucose e percosse per innervosire e stordire il toro che, una voltra entrato nell’arena, è facile preda del torero e della sete di sangue di chi nel 2015 continua ad essere convinto che cultura faccia rima con tortura. In occasione delle votazioni per approvare il Bilancio UE 2015, a Strasburgo lo scorso anno la maggioranza dei parlamentari si è dichiarato a favore dell’abolizione dei finanziamenti pubblici alla Corrida (326 Si contro i 307 NO), tuttavia la questione si concluse con un nulla di fatto per il mancato raggiungimento del quorum. Quest’anno potrebbe, anzi DEVE essere, la volta buona. Mercoledì 28 ottobre il Parlamento Europeo si riunisce per approvare il Bilancio UE 2016, che all’interno della vasta porzione di finanziamenti prevista per il settore Agricoltura vanta una cospicua fetta destinata agli allevamenti. In Spagna questi soldi vengono dirottati agli allevamenti dei tori da combattimento. “A Napoli davanti al Conolato Spagnolo – annuncia il Presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale – abbiamo manifestato tutta la nostra indignazione nei confronti della Spagna, che mantiene in vita una tradizione berbera utilizzando i soldi di tutti i cittadini della Comunità Europea”. La richiesta è palese: se proprio la Spagna non riesce a fare a meno di questo spettacolo orrendo etichettato sotto il nome di tradizione, che almeno non lo finanzi con i soldi pubblici”, dice Mauro Mitrotti, responsabile della Campagna ‘Stop Corrida’.