Nella foto sopra, un piccolo esercito di cani disabili marcia allegro nelle campagne di Chonburi, in Thailandia. Sono alcuni dei quattrozampe di The Man That Rescues Dogs Foundation, una ong che opera nel paese asiatico, a sud-est della capitale Bangkok. Un’allegria che, purtroppo, potrebbe non durare. Al rifugio vivono circa 600 animali ma gli ospiti con “due zampe e due ruote” sono solo 27 e hanno quasi tutti perso l’uso delle zampe in incidenti stradali. La fondazione esiste dal 2002 grazie all’impegno di uno svedese, colpito dall’alto numero di animali disabili e randagi nel paese – se ne stimano quasi un milione e sono in forte crescita – ma la sua sopravvivenza è ora a rischio, scrive la Reuters, perchè la pandemia ha ridotto del 40% le donazioni in suo favore e sono sempre meno gli stranieri in visita.
TRA CIBO E CURE IL RIFUGIO SPENDE 1300 DOLLARI AL GIORNO
“Loro non sanno di avere una disabililità e prendono confidenza con la carrozzina già dal primo giorno”, dice Christopher, uno dei volontari che si occupano dei cani, anche sottoponendoli a sedute di fisioterapia. “Sono ansiosi che li leghiamo alle carrozzelle – spiega divertito Phanuphong, uno dei conduttori -, con quelle corrono molto veloci e noi non riusciamo a stargli dietro”. Il rifugio spende oltre 1.300 dollari al giorno per i cani ospiti e per nutrirne altri 350 che vivono in strada. (foto di Athit Perawongmetha/Reuters)
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The future is in doubt for a Thai shelter that looks after more 600 disabled stray dogs, after the COVID-19 pandemic led to a 40% drop in donations and slashed the number of visitors https://t.co/OhZK0jJUYx pic.twitter.com/tGifNvlL0z
— Reuters (@Reuters) February 5, 2021