ORE 18.50 – AGGIORNAMENTI IN CODA
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Non sopportava più le nutrie nei suoi campi e, per liberarsene, li ha cosparsi di mais avvelenato. Ha così ucciso centinaia di animali selvatici: oltre alle nutrie sono morti anche lepri, volpi, fagiani, pesci, aironi e anatre. E’ accaduto a Gazzo Veronese, dove un uomo di 80 anni, residente in provincia di Mantova, ha consegnato alla Polizia Provinciale l’insetticida dicendo di avere agito perché “stanco delle nutrie che infestavano i campi”. Gli agenti sono intervenuti sul posto con Protezione Civile, Amministrazione comunale, Polizia Municipale, Consorzio di bonifica e volontari per rimuovere il cereale, ricoperto di una sostanza verdognola, dai terreni e dai canali. Un campione peraltro era già stato inviato all’istituto zooprofilattico per individuare il veleno utilizzato.
SI TEME CHE IL VELENO ENTRI NELLA CATENA ALIMENTARE DI PREDATORI E RAPACI
Si sta anche provvedendo a raccogliere le carcasse degli animali, che andranno poi smaltite. Il luogo si trova poco distante dalla Palude del Busatello, Zona di Protezione Speciale e Sic (Sito d’Importanza Comunitaria), frequentata da numerosi animali selvatici. Una nota della Provincia di Verona precisa che si teme che il veleno ingerito da diversi animali possa entrare nella catena alimentare dei predatori, tra i quali i rapaci. “Ho coinvolto anche il servizio veterinario dell’Ulss 9 Scaligera per valutare se sia necessario adottare ulteriori provvedimenti per la tutela della salute anche delle persone”, ha dichiarato la comandante della Polizia provinciale, Anna Maggio. (foto Ansa)
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AGGIORNAMENTO DELLE 18.50
Maltrattamento degli animali e getto pericoloso di cose, sono le due ipotesi di reato avanzate dalla Polizia Provinciale di Verona che sta redigendo in queste ore la notizia di reato, da trasmettere alla magistratura veronese, relativa all’avvelenamento di centinaia di animali selvatici, in seguito allo spargimento di mais coperto di insetticida in un terreno agricolo a Gazzo Verona. Gli agenti, per quanto accaduto, hanno individuato un 80enne residente nella vicina provincia di Mantova. In una nota la Polizia provinciale precisa che tra i reati potrebbe essere compreso quello che punisce chi ‘abbatte, cattura o detiene specie di mammiferi o uccelli nei cui confronti la caccia non è consentita’. Non si escludono, al momento, altre ipotesi di reato previste dalla normativa ambientale”.
IL TEATRO DELL’AVVELENAMENTO: L’OASI PALUDE DEL BUSATELLO
La Palude del Busatello, dove si sono svolti i fatti, è un lembo di terra e acqua sopravvissuto alle varie bonifiche che hanno interessato le aree umide comprese tra i fiumi Adige, Tartaro, Mincio e Po nel corso dei secoli. Come spiega il Wwf, si estende su un territorio di circa 81 ettari a cavallo delle provincie di Verona (Comune di Gazzo Veronese) e Mantova (Comune di Ostiglia). A causa della bonifica dei terreni circostanti e del conseguente compattamento del terreno, la palude si presenta pensile rispetto al piano della campagna circostante. L’acqua, prelevata dalle canalizzazioni dei fondi agricoli limitrofi, vi arriva pompata da un’idrovora. Da tempi lontanissimi le popolazioni locali “coltivavano” la palude per la produzione del carice e della canna. In questo modo si fermava l’evoluzione ambientale della palude e il suo interramento che rappresenta la naturale tendenza di questo tipo di ambienti.