L’orso M49, vera e propria “primula rossa” delle Dolomiti, è stato segnalato in un paio di occasioni, fino alla fine del mese di ottobre, in alta valle del Vanoi, tra la cima d’Asta ed il Lagorai dove, come già reso noto, ha effettuato anche delle predazioni su bestiame domestico. Nel confermarlo, il Servizio foreste e fauna del Trentino fa sapere in una nota che che in questi primi giorni del mese di novembre altre segnalazioni sono pervenute invece dalla val Calamento (sempre Lagorai, versante Valsugana). In quell’area il plantigrado ha visitato alcune strutture casearie provocando qualche danno alle stesse e rovesciando alcuni bidoni di rifiuti. Il monitoraggio ed il controllo degli spostamenti dell’animale – prosegue la nota – “continua in modo intensivo anche in quest’ultima parte della stagione; è probabile tuttavia che nell’arco di qualche settimana l’orso rallenti progressivamente la propria attività sino a fermarsi per il riposo invernale”. M49, di cui si ricorda la fuga dal recinto del Casteller la scorsa estate, è stato soprannominato anche “Papillon” nientemeno che dal ministro dell’ambiente Sergio Costa, in onore di Steve McQueen interprete dell’omonimo film in cui un detenuto scappa dal campo di lavoro nella Guyana francese. Sulla testa dell’orso pendono ancora due ordinanze di cattura – giudicate legittime dalla Corte costituzionale – firmate dai presidenti della Provincia di Trento e della Provincia di Bolzano.
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