AGGIORNAMENTO DEL 14 GIUGNO 2019 – I RICERCATORI CONTRO LAV: SUI MACACHI FAKE NEWS
+++
AGGIORNAMENTO DEL 7 GIUGNO 2019 – ALLE 20 SONO PIU’ DI 72MILA LE FIRME RACCOLTE DALLA PETIZIONE LAV
+++
AGGIORNAMENTO DEL 6 GIUGNO 2019 IN CODA – LAV: CHIEDIAMO TRASPARENZA AI RICERCATORI
+++
Sembra una notizia degli anni 80: “L’Università di Torino approva e sostiene la vivisezione e ha in corso un progetto che sottoporrà alcuni macachi a un terribile esperimento che li renderà ciechi”. Invece è riportata oggi sul sito di Lav. L’associazione animalista antivivisezionista fa “appello al Ministro della Salute Giulia Grillo affinché revochi immediatamente l’autorizzazione al progetto di ricerca del Dipartimento di Psicologia ‘Lightup – Turning the cortically blind brain to see’ e liberi questi animali affidandoli a un centro di recupero idoneo” e propone una petizione che ha già ottenuto l’adesione di oltre 19mila sostenitori (sotto, l’immagine della campagna). “L’intervento al cervello – accusa la Lav – molto invasivo e doloroso, si svolgerà in autunno e l’intera sperimentazione durerà 5 anni. Per fermarla dobbiamo agire, subito”.
L’ATENEO TORINESE NEGA E MINIMIZZA L’IMPATTO DELLA SPERIMENTAZIONE
L’esperimento riguarderebbe quattro o forse sei macachi, allevati appositamente in centri specializzati. Alla fine del percorso di ricerca gli animali verrebbero sottoposti a eutanasia. L’ateneo nega e minimizza l’impatto dei test: “Gli animali non verranno resi ciechi, sarà invece prodotta una macchia cieca, circoscritta e limitata”, spiegano i ricercatori. Sul tema interviene anche la politica. A chiedere di sospendere la sperimentazione sono le consigliere M5s di Regione e Comune Francesca Frediani e Chiara Giacosa, che hanno già firmato la petizione. “La Regione Piemonte – ricordano – ha già scelto da che parte stare con una legge sulla sperimentazione animale e anche il Comune promuove metodi alternativi alla sperimentazione animale. Questa iniziativa dell’Università porta indietro le lancette dell’orologio”.
+++
AGGIORNAMENTO DEL 6 GIUGNO 2019 – LAV: CHIEDIAMO TRASPARENZA AI RICERCATORI
Lav, nel far sapere che la petizione in sole 24 ore ha superato i 25mila sottoscrittori – ma alle 21.30 sono già oltre 35mila -, scrive sul proprio sito: “Alle giustificazioni avanzate da alcuni ricercatori dell’Università di Torino e di Parma (anche quest’ultima facoltà è coinvolta nell’esperimento, nd24z) e riportate da alcuni organi di stampa, rispondiamo chiedendo al ministro della Salute l’immediata attivazione di una commissione d’inchiesta di ricercatori indipendenti e specializzati in metodi sostitutivi, al fine di verificare in maniera indipendente il fondamento scientifico del progetto contestato e la corrispondenza con le prescrizioni di Legge: un atto doveroso e atteso, per garantire reale ‘trasparenza’ in un ambito che riguarda la salute e le aspettative dei malati, la vita o la morte del gruppo di macachi, e l’impiego di ben 2 milioni di euro di finanziamenti europei. Informazioni che finora sono state negate alla Lav, nelle sue richieste di accesso agli atti, e per le quali l’Associazione è in attesa dell’esito del ricorso amministrativo”.