Cina e Russia sono nazioni oggi in sintonia: lo dimostrano tanto il fatto che Putin e Xi si chiamino “amico” tra loro quanto l’arrivo a Mosca di due panda giganti. E’ la “panda diplomacy”, la cosidetta diplomazia del panda. Sono ormai anni che Pechino utilizza gli orsacchiotti bicolori al servizio delle relazioni diplomatiche con paesi stranieri. E così, dopo i colloqui di ieri al Cremlino tra i due leader – dove sono stati siglati un pacchetto di 30 accordi intergovernativi e commerciali nonché due dichiarazioni congiunte sullo sviluppo del partenariato russo-cinese e sull’equilibrio strategico internazionale -, Vladimir Putin e Xi Jinping sono andati allo zoo di Mosca a ufficializzare il prestito per 15 anni della coppia di panda giganti, Ru Yi e Ding Ding. I giovani panda – vero e proprio simbolo non ufficiale della Cina – sono stati consegnati alla Russia durante la visita di aprile scorso di Putin a Pechino.
NON UN REGALO MA UN PROGETTO SCIENTIFICO E DI RICERCA
Ma il panda è uno dei simboli della Cina, e così per le celebrazioni è stata attesa la visita odierna, che coincide con il 70esimo anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Mosca e Pechino. I panda trascorreranno 15 anni in Russia come parte di un progetto di ricerca congiunto volto a studiare i modi di preservare gli animali e la possibilità di reintrodurli nel loro habitat naturale. “Questo non è un regalo, è uno progetto scientifico e di ricerca che prevede la partecipazione dei due paesi per sostenere gli animali”, ha detto Maria Pasuginova, consigliere del Dipartimento per le Relazioni economiche e internazionali esterne di Mosca. Nell’ambito del progetto, gruppi di lavoro provenienti da riserve naturali cinesi si recheranno regolarmente in Russia per organizzare programmi di formazione supplementari agli specialisti di Mosca. (foto Reuters)
- Su 24zampe abbiamo scritto spesso di “diplomazia del panda”: con Germania, Corea del Sud, Austria, Giappone, Francia…