Una genetta sulle Alpi Liguri: il carnivoro africano arriva dalla Francia

Uno degli animali carnivori più antichi, d’origine africana, è tornato nel parco naturale regionale delle Alpi Liguri: la genetta, mammifero spesso confuso con il gatto selvatico, con la pelliccia maculata, il muso appuntito, la coda molto lunga e grande, visto per la prima volta nel 2008, è stato immortalato da una foto trappola lo scorso ottobre. La scoperta è stata presentata stamani a Genova dall’assessore regionale ai Parchi Stefano Mai e dal presidente del parco Giuliano Maglio insieme ai ricercatori che hanno condotto gli studi sulla presenza dell’animale. La Genetta genetta, specie appartenente alla famiglia dei Viverridi originaria del continente africano, è l’unico viverride documentato in Europa. Si ritiene che i primi esemplari di genetta siano arrivati in Europa attorno all’anno Mille a bordo delle navi dei Saraceni che lo utilizzavano – al pari dei gatti – per derattizzare i loro velieri: è un predatore che si nutre di roditori.

LA GENETTA, PRESENTE IN FRANCIA E SPAGNA, POTREBBE MIGRARE IN ALTRE REGIONI ITALIANE

Da sempre è un carnivoro molto elusivo, difficile da individuare e da addomesticare. Negli anni scorsi se ne erano notate tracce – caratteristici cumuli di feci e resti – in Valle Roia, nell’area del monte Grammondo, a Ventimiglia, probabilmente arrivato da Spagna e Francia, dove è presente. “Si tratta per il territorio del Parco delle Alpi Liguri, della Provincia di Imperia e della Regione Liguria, di una vera e propria new entry in termini di biodiversità, un ulteriore gioiello in grado di arricchire l’eccezionale patrimonio naturalistico dell’area protetta” commenta Mai. Gli esperti non escludono che la specie migri in altre regioni italiane, magari attratta dal clima favorevole. (foto Ansa)

 

  • Enzo Sugherelli |

    Mercoledì 6 ottobre 21, alle ore 4 circa del mattino, nell’imperiese (per prudenza, ho eliminato dal post la località indicata esattamente dal lettore, che ringrazio e spero comprenda), ho avvistato una genetta, dapprima credevo fosse una faina, ma poi quando (vista di fianco) ha attraversato la strada, ho visto chiaramente la coda striata, totalmente diversa da quella fulva della faina, é la prima volta che mi capita di vederla e chissà quando, se mai la rivedrò. Cammino sovente di notte con una pila frontale molto potente, ho già visto un po’ di tutto, cinghiali a decine e di tutte le taglie, un cervo, caprioli a riposo, tassi, faine, volpi, esclusi i lupi, (per ora) . A chi é appassionato come me, auguro di poter vedere un po’ di tutto come é capitato al sottoscritto. Enzo

  • Enzo Sugherelli |

    Mercoledì 6 ottobre 21, alle ore 4 circa del mattino, nell’imperiese (per prudenza, ho eliminato dal post la località indicata esattamente dal lettore, che ringrazio e spero comprenda), ho avvistato una genetta, dapprima credevo fosse una faina, ma poi quando (vista di fianco) ha attraversato la strada, ho visto chiaramente la coda striata, totalmente diversa da quella fulva della faina, é la prima volta che mi capita di vederla e chissà quando, se mai la rivedrò. Cammino sovente di notte con una pila frontale molto potente, ho già visto un po’ di tutto, cinghiali a decine e di tutte le taglie, un cervo, caprioli a riposo, tassi, faine, volpi, esclusi i lupi, (per ora) . A chi é appassionato come me, auguro di poter vedere un po’ di tutto come é capitato al sottoscritto. Enzo

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