Xi Jinping ed Emmanuel Macron hanno promesso oggi di agire insieme “per una reazione mondiale di fronte all’erosione della biodiversità”, ribadendo l’impegno all’applicazione dell’accordo di Parigi sul clima. Non solo accordi commerciali, dunque, in questo viaggio in Europa del leader cinese. La Cina, che accoglierà nel 2020 una conferenza dell’Onu sulla biodiversità, ha firmato una dichiarazione congiunta alla fine del vertice a quattro dell’Eliseo – oltre a Xi e Macron anche la tedesca Angela Merkel e il leader europeo Jean-Claude Juncker (insieme nella foto sopra) – in cui si prevede la lotta “alla criminalità ambientale, in particolare il bracconaggio e il traffico di specie della fauna e della flora minacciate di estinzione”. La Cina, con un miliardo e mezzo di abitanti e una medicina tradizionale che fa grande uso di prodotti di origine animale, è spesso indicata come fonte di molti traffici di natura, dal corno di rinoceronte alle scaglie di pangolino alle pinne di squalo ai cavallucci marini fino all’avorio utilizzato per oggetti da collezione. Parigi e Pechino ribadiscono la volontà di avere un “ruolo di impulso e mobilitazione” nella lotta al riscaldamento climatico, impegnandosi in particolare “ad applicare l’accordo di Parigi in tutti i suoi aspetti e a comunicare entro il 2020 la loro strategia a lungo termine di sviluppo a bassa emissione di gas a effetto serra per la metà del secolo”. (foto in alto Philippe Wojazer/Reuters, sotto Afp)