L’ultima ondata anomala di calore autunnale spinge il 2018 al record dell’anno più caldo da quando si effettuano le rilevazioni con un temperatura media superiore di 1,77 gradi rispetto al valore di riferimento (1961-1990). Un fenomeno che ha stravolto i cicli naturali con le foglie che non cadono dalle piante e mosche, zanzare e cimici ancora presenti alla vigilia dell’inverno. È quanto rileva la Coldiretti sulla base dei dati controllati ed elaborati dall’Ispra nei primi dieci mesi dell’anno, nonostante la serie di eventi meteorologici estremi che hanno investito ultimamente l’Italia con gravi conseguenze per la popolazione, l’ambiente e i territori. Nelle campagne gli effetti delle alte temperature si fanno sentire anche – sottolinea la Coldiretti – per i parassiti delle piante che con le temperature miti sono rimasti attivi e attaccano più facilmente le colture come la cimice asiatica che ha invaso città e campi coltivati dove sta facendo strage di frutta, cereali e soia. A preoccupare in questa fase – continua la Coldiretti – è l’annunciato arrivo del maltempo con un forte abbassamento delle temperature che troverebbe le piante impreparate a difendersi. Le condizioni meteorologiche quasi estive nel pieno dell’autunno, la cosiddetta estate di San Martino, non sono – precisa la Coldiretti – un fenomeno raro, ma quest’anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al surriscaldamento. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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