Gli eventi meteo che hanno colpito nei giorni scorsi l’Italia “sono stati non retoricamente definiti un’apocalisse. Per gli uomini e l’ambiente, ma – vogliamo affermarlo con forza – anche per la fauna e la biodiversità”. Lo sottolineano le associazioni animaliste Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf in una lettera inviata al ministro dell’Ambiente Sergio Costa in occasione del riconoscimento da parte del Governo dello stato di calamità alle undici Regioni più colpite dall’eccezionale ondata di maltempo. “Nella nostra lettera abbiamo chiesto al ministro dell’Ambiente Costa che lo stato di calamità venga riconosciuto anche per gli animali selvatici e l’ambiente – dichiarano le ong – nelle undici Regioni che hanno chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza deve quindi essere imposto il divieto di caccia. In seguito, puntuali azioni di monitoraggio sulle popolazioni di fauna dovranno dimostrare l’assenza di condizioni che ne possano aggravare la ripresa demografica nella successiva stagione riproduttiva”. La stessa Costituzione, spiegano in una nota, “considera gli animali selvatici parte del patrimonio ambientale nazionale, mentre la caccia è una semplice concessione che deve sempre soccombere di fronte all’esigenza di tutela del patrimonio ambientale, come precisa la copiosa giurisprudenza prodotta in materia”. Nel ricordare che “le istituzioni che governano l’Italia, sia a livello centrale sia regionale, sono custodi e nel contempo responsabili della tutela degli animali selvatici”, le associazioni affermano che “le popolazioni di animali selvatici sono stremate, hanno subito una gravissima riduzione degli habitat e quindi delle risorse a disposizione per prepararsi all’inverno. Cacciare in questo contesto rappresenta un vero atto di irresponsabilità, sia nei confronti degli animali selvatici, sia nei confronti della stragrande maggioranza degli italiani per i quali questi animali rappresentano un prezioso patrimonio tutelato dalla legge e dalla Costituzione”. (Ansa, nella foto sopra Ansa/G.News Soc. Coop. Sociale gli alberi abbattuti dal vento in Alto Adige, nella zona del lago di Carezza. Sotto, foto Ansa/Foto Riva Alleghe, la foresta della Val Pettorina nel bellunese rasa al suolo e in fondo, foto Ansa/Moreno Geremetta, gli alberi ormai ridotti a stuzzicadenti dal vento in Valle di San Lucano, Belluno)
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