Dal 2016 aveva sbranato 13 persone: per questo la tigre conosciuta come T1 ma ribattezzata Avni è stata abbattuta in India, dopo una caccia durata due anni nelle giungle dello stato occidentale del Maharashtra. Per stanarla si è ricorsi addirittura a un profumo maschile che contiene un feromone in grado di attirare i felini. Gli attivisti per gli animali avevano fatto una campagna per salvare la vita all’animale – tra l’altro gli aggettivi “killer”, “assassina” e “mangia-uomini” utilizzati per descriverla avevano fatto discutere gli animalisti e la stampa – ma la Corte suprema indiana ha detto che non avrebbe interferito se i ranger forestali fossero stati costretti a sparare. Secondo la stampa indiana la missione decisiva ha coinvolto più di 200 persone: quando l’animale è stato a tiro l’hanno prima colpito con un tranquillante ma avrebbe reagito caricando il veicolo, costringendo i militari a far fuoco per uccidere. Per la caccia alla tigre sono state usate oltre 100 trappole fotografiche, droni, esche sotto forma di cavalli e capre legate agli alberi ed è stata messa in piedi una sorveglianza 24 ore su 24 da piattaforme sugli alberi e con pattuglie armate.
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