E’ allarme sicurezza negli “encierros” in Spagna dopo che dall’inizio dell’estate è stato registrato quest’anno un numero record di morti, nove in tutto il paese, in queste secolari e molto popolari corse con i tori. Solo fra venerdì e domenica di Ferragosto i morti sono stati quattro. Il numero sempre più alto di partecipanti e spettatori, spesso inesperti, l’eccessivo consumo di alcol e l’imprudenza sono all’origine dell’aumento delle vittime, rileva El Periodico (nella foto di Alvaro Barrientos/AP, il famoso ”Encierro de El Pilon” a Falces, nel nord della Spagna).
In alcune città, come a Valencia, giunte di sinistra si sono pronunciate per uno stop degli encierros. Negli ultimi 15 anni sono morte colpite dalle cornate dei tori da combattimenti in corsa nelle strade di grandi e piccoli comuni di Spagna 70 persone, fra cui tre donne. Gli anni più sanguinosi sono stati il 2009 e il 2012, con rispettivamente 10 e 8 morti.
Gli encierros, che per secoli sono stati considerati dagli spagnoli un’occasione per di dimostrare il loro coraggio sfidando le corna dei tori, sono ora denunciati dagli animalisti, che ne chiedono l’abolizione come per la corrida, come una forma di maltrattamento degli animali. Le norme di sicurezza sono fissate da ogni regione e da ogni comune. Non c’è una normativa nazionale.
Negli ultimi anni la città di Pamplona, dove si svolgono gli encierros della San Firmin, resi mondialmente celebri da Ernest Hemingway, ha adottato drastiche misure di sicurezza. Quest’anno, nei nove giorni di durata del festival, non ci sono stati incidenti mortali, ma dieci persone sono state ferite da cornate, spesso per imprudenza. Il 54% dei partecipanti agli encierros della San Firmin, ad ognuno dei quali partecipano circa 17mila persone, ricorda El Pais, sono turisti stranieri. (Ansa)