Addio a Koko, la gorilla che parlava il linguaggio dei segni. “Era diventata una icona della comunicazione tra specie e dell’empatia”, ha commentato – annunciando la scomparsa in California dello straordinario animale, morto nel sonno a 46 anni – la Gorilla Foundation che era stata creata proprio per merito suo. Koko, che nella sua lunga vita aveva imparato a usare oltre un migliaio di parole e ne capiva circa il doppio in inglese, aveva aiutato gli studiosi a capire quanto emotivamente evoluti e intelligenti siano i gorilla. Nel 2016 ci aveva persino rivolto un ammonimento “ambientalista”: “Uomo stupido, proteggi la Terra”, sulla cui spontaneità però si addensano i dubbi degli scienziati. Sincero invece il suo amore per la gattina All Ball (sotto sulla copertina del NatGeo), che nel 1985 era diventata la sua inseparabile compagna e la successiva disperazione quando questa di lì a poco morì, uccisa da una macchina. Koko, che era nata nello zoo di San Francisco, era seguita da decenni dalla specialista etologa Francine “Penny” Patterson (insieme nella foto sopra) diventando una star del web. Era apparsa in numerosi documentari e per due volte aveva fatto da “cover girl” sul National Geographic, la prima con una foto che aveva scattato lei stressa riflessa in uno specchio. Nel 2001 la gorilla aveva incontrato l’attore Robin Williams e i due erano diventati amici. Secondo un blog sul sito della Gorilla Foundation, Koko apprese nel 2016 del suicidio dell’attore e divenne “molto triste”, segnalando la parola “pianto” e inchinando la testa.