Prima giornata di “porte aperte” nell’allevamento bovino Cascina cittadina di Rosate, nel milanese, che ieri ha accolto una quarantina di persone, consumatori e anche animalisti per far conoscere il prodotto che arriva direttamente sulle loro tavole. L’evento “Allevamenti aperti” ha coinvolto altri dieci allevamenti di fornitori della catena Coop in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Toscana (nelle foto sotto la visita a Barberino Val d’Elsa) e Puglia e si ripeterà anche in primavera: “Abbiamo deciso di far vedere come i nostri animali vengono allevati per dimostrare che le attività di benessere che stiamo portando avanti vengono effettivamente realizzate – ha spiegato Renata Pascarelli, direttore qualità di Coop Italia – i consumatori vogliono mangiare carne ma vogliono anche essere tranquillizzati sul fatto che gli animali vivano bene e che vengano macellati in modo adeguato”. E’ possibile chiamare e prenotarsi al numero verde 800912195. Su 24zampe avevamo segnalato l’occasione qui e avevamo parlato dell’iniziativa qui. I visitatori, insieme agli allevatori e ad alcuni esperti della filiera Coop hanno potuto vedere i 3200 bovini (tra scottone e vitelloni, nella foto sopra) presenti nell’allevamento, conoscere i metodi di nutrizione e la loro provenienza. La visita alle aziende agricole rientra nella campagna “Alleviamo la salute” che ha come obiettivo quello di ridurre e, quando possibile, eliminare l’uso di antibiotici negli allevamenti di animali da reddito. Dopo il pollame è ora la volta dei bovini, ai quali negli ultimi 4 mesi di vita non vengono somministrati: “Animali che vivono meglio hanno meno bisogno di essere curati – ha spiegato Pascarelli – fare meno uso di antibiotici è importante per evitare che i batteri diventino resistenti nel tempo”. Il percorso avviato da Coop interessa, al momento, circa 350 allevamenti e oltre 200mila animali dei fornitori, ma “il traguardo è di arrivare ad avere tutti i bovini allevati senza uso di antibiotici, a cui si aggiungeranno i suini, su cui stiamo già lavorando”, ha concluso il direttore qualità. Alla visita della Cascina di Rosate hanno partecipato, in modo pacifico, anche alcuni attivisti del movimento animalista “Iene vegane”, interessati a vedere le condizioni dei bovini all’interno delle stalle. Al termine della visita, hanno segnalato sulla pagina Facebook la loro disapprovazione per le condizioni in cui sono tenuti gli animali, che hanno trovato sporchi e maleodoranti nonostante fosse un tour organizzato, qui.
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