Il 19 marzo scorso i senatori Granaiola, Amati, Cirinnà, De Cristofaro, De Petris, Fabbri, Fasiolo, Favero, Guerrieri Paleotti, Lo Giudice, Pagliari, Petraglia, Puppato, Silvestro, Valentini hanno presentato al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al ministro dell’Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan un’interrogazione parlamentare per avere chiarimenti sul divieto di accesso a Expo 2015 degli animali domestici, di cui già ci siamo occupati qui quando l’ex ministro di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla ha sollevato il problema. Nei giorni scorsi l’Associazione italiana difesa animali ambiente ha dichiarato guerra a Expo 2015 sullo stesso tema, pormettendo di portare cinquemila cani con altrettanti padroni davanti alle entrate di Expo nel giorno dell’inaugurazione il 1° maggio. Per finire, a metà giugno si terrà a Rho Fiera Milano il World Dog Show 2015, l’esposizione mondiale canina (ne abbiamo parlato qui) che per quattro giorni ospiterà circa 30mila cani in gara e attende all’ingresso 110mila visitatori. Prevedibilmente si tratta di amanti degli animali e forse anche in compagnia di essi: si troveranno a due passi da Expo e non avranno la possibilità di accedervi. Non proprio un esempio di lungimiranza dal punto di vista turistico.
Ecco il testo dell’interrogazione dei dodici senatori del Pd e dei tre del Gruppo misto (De Cristofaro, De Petris, Petraglia).
“Premesso che: sul sito internet di Expo 2015 nel documento «Termini e condizioni dei biglietti – Regole per i visitatori», al punto 5.4, tra le regole piu’ disparate alle quali dovranno sottostare i visitatori, c’e’ anche il divieto di accesso per gli animali da accompagnamento, esclusi i cani da guida per le persone non vedenti o altri cani da compagnia per specifiche ragioni mediche; tale misura impedira’ in misura consistente l’accesso all’esposizione di molti turisti italiani e stranieri che si spostano sempre di piu’ con il loro animale da compagnia; nella societa’ italiana si sta affermando sempre di piu’ la consapevolezza della ricchezza che gli animali domestici apportano alla vita dei propri padroni e all’intera comunita’ (cani per ciechi, cani in grado di riconoscere malattie, cani di compagnia per ammalati e anziani nelle strutture ospedaliere e nelle residenze sanitarie assistenziali, cani utilizzati nelle azioni di soccorso e di polizia, eccetera).”
“La scelta di vietare l’accesso ai cani nell’area di Expo 2015, si discosta in modo sbagliato e inopportuno dalla linea intrapresa da molte Regioni e Comuni italiani che hanno provveduto in questi anni a modificare i propri regolamenti per consentire agli animali da compagnia il libero accesso nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto; la citta’ di Torino ha adottato, per esempio, un esemplare «Regolamento per la tutela e il benessere degli animali in citta’» prevedendo che, nei locali aperti al pubblico e nei pubblici uffici, i cani tenuti con guinzaglio e museruola (eccetto quelli di piccola taglia portati in braccio) hanno libero accesso, salvo decisione contraria del responsabile della struttura, il quale deve giustificare tale limitazione sulla base di documentate motivazioni igienico-sanitarie, previa comunicazione scritta all’Ufficio tutela animali e mediante affissione di apposito cartello in modo visibile all’ingresso; la Regione Toscana, con la legge recante «Norme per la tutela degli animali», prevede il libero accesso agli animali a tutti gli esercizi pubblici e commerciali, nonché ai locali e uffici aperti al pubblico, per i cani accompagnati dai relativi proprietari o detentori; La Regione Emilia-Romagna ha modificato la propria legge regionale «Norme a tutela del benessere animale», aprendo agli animali anche le porte delle strutture di cura, pubbliche e private, al fine di suggellare il sentimento, ormai molto diffuso, secondo il quale gli animali d’affezione sono parte integrante del nucleo familiare; tale legame affettivo riconosciuto e’ stato piu’ volte riconosciuto anche dalla giurisprudenza con tanto di sentenze favorevoli al libero accesso del cane anche a strutture «sensibili», come appunto una casa di cura; per quanto riguarda Expo si potrebbe prevedere l’accesso imponendo l’obbligo del guinzaglio, della museruola o di qualsiasi altro dispositivo atto a garantire la sicurezza dei visitatori, cosi’ come l’obbligo da parte del proprietario di pulire ove eventualmente l’animale sporchi, ma non l’esclusione pregiudiziale degli animali da compagnia.”
“Tale esclusione risulta sbagliata: perché offende una diffusa sensibilita’ riguardante la possibilita’ di portare con sé i propri animali da compagnia; perché il divieto di accesso agli animali domestici nei luoghi pubblici e privati e’ sempre meno diffuso; perché tale divieto limita la possibilita’ di moltissime persone di partecipare a eventi ed iniziative pubblici; perché molti turisti sono sempre piu’ legati al proprio animale da compagnia e si muovono valutando e scegliendo le strutture o i luoghi di accoglienza che permettono l’accesso ai propri animali domestici; perché tale divieto sta generando polemiche sulla distinzione tra animali vivi che non potranno entrare all’Expo e animali morti che ne saranno invece i «protagonisti».”