Fermare il mercato di cani e gatti a Yulin, in Cina, dove ogni anno il 21 giugno, durante il Festival di inizio estate, almeno 10mila animali vengono macellati in strada per essere consumati nei ristoranti, anche improvvisati. Migliaia di quattro zampe trasportati nella città della Cina meridionale, al confine con il Vietnam, in pessime condizioni, ammassati dentro piccole gabbie, a bordo di camion, ma anche di auto e moto. E’ l’obiettivo che si prefiggono i volontari di Action Project Animal, l’associazione creata da Davide Acito, un giovane foundraiser che lavora in Svizzera e che oggi ha presentato, in anteprima nazionale a Cagliari, il suo progetto di viaggio per il 2017. Dopo la trasferta in Cina dello scorso anno, quando da solo è riuscito a strappare alla morte 400 cani e 60 gatti con l’aiuto di un attivista cinese, Yang Xiaoyun, quest’anno Davide punta a comperarne almeno 500. “La nostra azione a Yulin si svolge democraticamente – ha spiegato l’ideatore del progetto – blocchiamo i camion che arrivano dal sud, dai confini del Vietnam, per portare i cani e i gatti al festival destinati a morire tra le bancarelle. Parte una contrattazione per farci lasciare gli animali a un prezzo minore rispetto a quello che si può trovare al mercato, dove noi concludiamo l’operazione cercando di comprarne il più possibile”. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DELLE 17.00
Sul sito di Action Project Animal è annunciato per domani, sabato 6 maggio 2017, un incontro dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18 all’Hotel Panorama di Cagliari, in Sardegna, per presentare l’Operazione Yulin 2017.
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AGGIORNAMENTO DELLE 19.05
Altre informazioni sull’azione della Action Project Animal rilasciate dall’associazione creata da Davide Acito. Durante il festival di Yulin i cani, che per una antica credenza spirituale del luogo vengono mangiati dagli uomini per accrescere la virilità, vengono venduti a peso, anche se i cuccioli agli attivisti costano molto di più, “in media il prezzo di un cane l’anno scorso si aggirava intorno ai 56 euro, 7-8 euro al chilo – ha precisato Acito – solo fino a qualche anno fa, un animale costava circa 10 euro”. Tutta l’operazione l’anno scorso agli attivisti è costata circa 30 mila euro e con la raccolta del 2017 si vuole raggiungere la cifra di almeno 10 mila euro. “Abbiamo la scorta davanti all’albergo, ma abbiamo anche una parte di autorità locali che rappresenta anche la nostra spina nel fianco – ha spiegato l’attivista – il nostro camion viene fermato per primo dalla polizia, ma anche dai trafficanti che vogliono riprendersi i cani che normalmente arrivano a Yulin dopo essere stati rubati tra Cina e Vietnam”.