Per la prima volta l’occhio dei satelliti è stato utilizzato per contare dallo spazio i singoli esemplari di una famiglia di uccelli a rischio estinzione, quella degli albatros. Il “censimento spaziale” è stato condotto dall’organizzazione britannica per le ricerche sull’Antartide (British Antarctic Survey, Bas) grazie al satellite commerciale WorldView-3, le cui immagini ad alta risoluzione hanno permesso di identificare i volatili nelle colonie più inaccessibili senza creare alcun tipo di interferenza nel loro habitat. “I grandi albatri si accoppiano in luoghi molto remoti e per questo contarli con i metodi tradizionali può essere difficile e costoso”, spiega Peter Fretwell, coordinatore dello studio pubblicato su Ibis. “Molte colonie importanti per questi uccelli a rischio estinzione non sono state monitorate per decenni – aggiunge il ricercatore – quindi poterlo fare con i satelliti, che catturano immagini di ogni parte del pianeta a costi ridotti, sarà un importante cambio di passo nel modo con cui monitoreremo gli albatri nel futuro”. Secondo il Wwf, le principali cause del rischio estinzione per gli albatri sono l’invasione dell’habitat da parte dell’uomo, che li uccide con le esche attaccate agli ami da pesca e con i rifiuti plastici, e le predazioni di uova nei nidi da parte dei ratti. L’accuratezza del metodo satellitare è stata verificata contando gli esemplari di albatro urlatore che vivono nelle colonie ben note dell’arcipelago della Georgia del Sud, nell’Oceano Atlantico meridionale. La conta è risultata in linea con quella fatta mediante tradizionali spedizioni a terra. Il censimento via satellite è stato poi applicato anche alle colonie meno note delle Isole Chatham, a est della Nuova Zelanda, che sono popolate dall’albatro reale del nord. (nella foto tratta dal sito del Wwf, una colonia di uccelli alle isole Falkland)
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