Dalle aule di giustizia non arrivano buone notizie per gli animali. Le anticipazioni dei dati contenuti nel “Bilancio di responsabilità sociale” della Procura di Milano registrano un boom dei reati commessi contro gli esseri senzienti: circa sessanta le segnalazioni giunte ai magistrati. Un fenomeno “degno di menzione”, si legge nel documento, “è rappresentato dai reati in danno di animali, che hanno recentemente avuto un forte incremento a seguito dell’introduzione di norme sanzionatorie più gravi”. È un reato, viene chiarito, “che ha un forte impatto sull’opinione pubblica”. Tra i più segnalati, il racket delle importazioni illegali di cuccioli dall’Est Europa (che varrebbe circa 2 milioni di euro) e i maltrattamenti tra le mura domestiche: animali “dimenticati” su terrazzi e balconi, costretti a indossare collari che danno scosse elettriche o a combattere. Inoltre, proprio ieri, nel decreto legislativo di riordino del ruolo dei giudici di pace, il Consiglio dei ministri ha approvato in prima lettura l’aumento delle competenze della magistratura onoraria. Ora investe anche il penale, dove viene assegnata ai giudici di pace, tra l’altro, la giurisdizione sulle contravvenzioni relative all’uccisione e abbandono di animali (art. 544 bis e 727 del cp). Una misura che potrebbe essere letta dagli animalisti come una sorta di “declassamento” di questi reati: il giudice di pace non è togato ma un laureato in giurisprudenza che viene chiamato a pronunciarsi su cause più semplici da affrontare.
