Mancano due settimane alla scadenza del 24 luglio 2015 della consultazione pubblica dei cittadini europei per sostenere #AllarmeNatura. Ne abbiamo già parlato qui, spiegando chi sono gli organizzatori, perchè è necessario esprimere il proprio parere e perchè si è arrivati a questo punto. In un comunicato del Wwf Italia, un appello a quanti non hanno ancora sottoscritto la campagna. “Gli animali – spiega il Wwf – stanno letteralmente lanciando l’allarme, e si affiancano agli oltre 335mila (a oggi) cittadini europei che sono accorsi in difesa delle Direttive Habitat e Uccelli aderendo all’azione #NatureAlert o #AllarmeNatura, promossa da oltre 100 associazioni, tra cui in prima fila c’è il Wwf. Alcune specie a rischio, in un nuovo video pubblicato da Wwf Italia su http://www.wwf.it/keepnaturealive.cfm, sono state filmate mentre emettono strani segnali di pericolo. Ogni animale che compare nel video è infatti a rischio ed è attualmente protetto dalle leggi europee, che sono ora in fase di revisione da parte della Commissione europea”. Qui il link al video di Wwf Italia.
“Se le regole europee saranno indebolite – continua il comunicato – le vite di queste specie saranno in serio pericolo. Protagonisti del video alcuni animali tra cui una tartaruga marina, un orso bruno e un camaleonte che urlano con sirene e allarmi. Ma scherzi a parte, secondo gli ambientalisti gli animali percepiscono il pericolo per le loro vite e per le loro case e cercano di comunicarlo ai cittadini europei”.
“L’attività umana ha infatti un impatto su molte aree in Europa, con conseguente perdita di habitat e quindi di specie. Come rilevato dalla Commissione europea, il 60% delle principali popolazioni animali e il 77% dei loro habitat sono ancora in pericolo in Europa e hanno bisogno di una protezione giuridica speciale”, continua il Wwf.
“E’ questa una straordinaria dimostrazione di sostegno all’azione #AllarmeNatura, che ha raccolto il parere di moltissimi cittadini europei e che punta alle 500mila adesioni entro il 24 di luglio per chiedere ai politici di difendere le solide leggi europee esistenti a tutela della natura (le direttive Uccelli e Habitat), in modo che gli animali protagonisti del video e molti altri possano essere protetti ora e in futuro”, conclude il comunicato.