Brigitte Bardot e le battaglie “italiane” per salvare beagle e orsi

“L’Italia il mio Paese del cuore”: detto addio al cinema e al jet set, ai servizi fotografici e alle foto dei paparazzi, Brigitte Bardot, l’attrice morta a 91 anni, ha continuato ad avere un rapporto con l’Italia anche nella sua ‘carriera’ di animalista. Si è sentita forte la sua presenza quando si è impegnata in prima persona nel 2012 per la chiusura dell’allevamento di cani beagle Green Hill a Montichiari, nel Bresciano, e la liberazione dei 12 attivisti che erano stati arrestati dopo un blitz per liberare gli animali cresciuti per essere utilizzati come cavie. BB scrisse una lettera aperta all’allora ministra della Giustizia Paola Severino chiedendo la loro liberazione “perché non è più possibile tollerare lo scandalo della vivisezione. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte all’inferno che attende milioni di animali sacrificati da una scienza senza coscienza”. “Vi chiedo di garantire la libertà a persone innocenti che non hanno fatto altro che liberare altri innocenti” il suo appello. E quando, a luglio dello stesso anno, l’allevamento venne sequestrato su ordine della magistratura, commento con un “è la prima buona notizia dell’anno e sono contenta che arrivi dall’Italia, il mio Paese del cuore”.

I SOLDI PER I VETERINARI DEI BEAGLE E LA LETTERA A FUGATTI: LIBERI I TRE ORSI

L’impegno di Brigitte Bardot non fu solo a parole: poco dopo infatti la sua fondazione donò diecimila euro “per l’affidamento” dei 2.500 cani ‘liberati’ e “per le cure veterinarie”. Solo cinque anni fa, scrisse poi un’altra lettera aperta: al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, in questo caso per chiedere di liberare tre orsi rinchiusi nel recinto del Casteller, anzi in un “bunker elettrificato”. “Parlavo italiano prima che francese e per me l’Italia è la mia seconda patria. Non sopporto che questo Paese di gioia di vivere, libertà, convivialità, dove l’amore è re, possa comportarsi così selvaggiamente nei confronti di animali considerati jihadisti e rinchiusi in bunker di vergogna, con numeri degni di gulag”. Ne era nato uno scambio con Fugatti che aveva invitato l’attrice – che proponeva un trasferimento degli animali al parco degli orsi in Bulgaria – a visitare il Trentino e vedere le condizioni degli animali. (Ansa)

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  • Gina |

    La sua straordinaria bellezza e sensibilità..Le sue intraprendenti battaglie animaliste.La sua unicità di donna libera e anticonformista ,che non si e mai lasciata manipolare da stupide regole e standard sociali .Rimarrà sempre nel mio cuore ❤️💐

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